È esploso con una certa veemenza il fenomeno di “You”, la serie Netflix disponibile anche nel catalogo italiano dallo scorso 26 Dicembre. Ispirato all’omonimo romanzo di Caroline Kepnes, la serie che è sviluppata dal celebre produttore di Arrow (noto attivista per i diritti degli omosessuali), è un concentrato di adrenalina e colpi di scena, un thriller psicologico mozzafiato dove niente è quello che sembra.
Il successo di You – questo il titolo della serie – non lo si trova solo in un intreccio narrativo piuttosto accattivante, ma soprattutto nella bravura del protagonista, capace di interpretare uno stalker diabolico ma terribilmente sexy. Penn Badgley, conosciuto ai più per essere stato il lonely boy della serie Gossip Girl, ora interpreta Joe. In You è un manager di una libreria di New York che si innamora della bella ma problematica Beck. Il suo amore si trasforma presto o tardi in una vera ossessione, tanto da trasformare Joe in un violento maniaco. Beck viene catturata, letteralmente, dal suo sorriso sghembo, da quei modi gentili e affabili, da quel look da ragazzo di strada, da quelle camicie a quadri e dal quel tono di voce roco ma sexy. Il rischio però di essere scoperto è dietro l’angolo e, mentre Joe cerca di costruire un muro attorno al mondo di Beck, la giovane si accorge troppo tardi del pericolo e, oramai, è impossibile sfuggire dalle grinfie del suo stalker.
You ha sicuramente il pregio di essere una serie fresca e coinvolgente, seppur irreale e fin troppo distante dai canoni a cui siamo abituati, ma resta un prodotto da tenere d’occhio, perché suo malgrado, stupisce per una scrittura capace di tenere incollato lo spettatore alla poltrona fino all’ultimo episodio. E poi c’è il personaggio di Joe. Anche se rappresenta l’antagonista della situazione, resta una personalità decisamente fuori dagli schemi, capace di sedurre con un solo semplice sguardo. Joe è il male, Joe rappresenta un vero e proprio pericolo, è il classico lupo che diventa agnello, eppure è impossibile non provare empatia per un personaggio del genere, non tifare per le vittorie e sconfitte del protagonista. Joe è solo, è un cuore solitario, è un uomo che è capace di amare ma non riesce a dimostrare il suo affetto, lo fa nella maniera sbagliata. Perché mentire, ingannare e uccidere non è amore, ma durante la visione della serie, si resta comunque coinvolti nella torbida storia del librario di New York, così dolce e così diabolico, che è impossibile staccare gli occhi dallo schermo. Joe è il cattivo per antonomasia, quello che non può espirare le sue colpe, quel personaggio che in un modo o nell’altro deve pagare per gli errori commessi, anche se la vita non smette di regalare (troppe) seconde possibilità.
Penn Bagledy è stato molto bravo nell’idealizzare l’uomo perfetto, il ragazzo che tutti vorrebbero al proprio fianco, facendo traspirare luci e ombre di un uomo sconfitto dai propri demoni. Joe piace per questo: è bello, è accattivante, è pericoloso, è sfacciato, è sexy ed è cattivo fino al midollo. Un personaggio complesso, che divide, che si ama e si odia allo stesso tempo.
La serie è stata già rinnovata per una seconda stagione che, presumibilmente, verrà trasmessa su Netflix nel corso del 2019.
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