Per la rubrica viaggi gay, oggi parliamo del Giappone, un luogo che ti lascerà meravigliato per la sua cultura, tecnologia e le sue grandi metropoli.
Già dall’antichità, il Giappone aveva una visione particolare verso l’omosessualità. Il Shudo o sesso anale veniva praticato dai samurai più di 200 anni fa e veniva identificato come una delle dimostrazioni d’amore più alte
Oggi, il Giappone è considerato un’ottima destinazione LGBTQ+ friendly, un paese in cui il rispetto della popolazione e soprattutto per le tradizioni del luogo non va in contrasto con le più avanzate tecnologie. Città moderne, dinamiche e affollate, si alternano a parchi e giardini di una bellezza e di una tranquillità irreale, che richiamano i luoghi mistici delle pellicole di Kurosawa.
Meta ambita per i viaggi gay, offre un turismo che soddisfa tutti i gusti: da chi ama le grandi città e il loro vivere quotidiano tra tecnologie avanzate e luoghi di shopping, nelle immensità dei loro centri commerciali, oltre ai suoi innumerevoli grattacieli, a chi invece adora la natura ma soprattutto una vacanza spirituale. Il Giappone, infatti, vi coinvolgerà, per un’esperienza unica per il corpo e per la mente nella straordinarietà dei suoi paesaggi.
Oggi parleremo principalmente di due delle mete preferite dai turisti gay in Giappone, Tokyo e Osaka, due grandi città con un’offerta dedicata ai viaggiatori gay che comprende locali, eventi e hote.
Viaggi gay: diritti LGBTQ+ in Giappone
Nonostante sia considerata una destinazione ambita per i viaggi gay, il Giappone non offre una legislazione molto avanzata in materia di diritti LGBTQ. Vige piuttosto la mentalità del “non domandare e non dire nulla” anche se negli anni sono stati eletti politici apertamente gay come Taiga Ishikawa.
L’omosessualità è legale dal 1880 ma da quel momento non sono stati fatti grandi passi in avanti per la popolazione gay locale che attualmente vede riconosciuto legalmente il diritto di cambiare sesso e di servire nelle forze militari in tutto il Paese. Le coppie dello stesso sesso non sono ancora riconosciute legalmente come i matrimoni e le unioni civili e, fatta eccezione per Tokyo e Ibaraki, non esistono ancora leggi antidiscriminatorie che tutelino la comunità.
Viaggi gay Giappone: Tokyo
Se hai intenzione di partire per un viaggio gay a Tokyo, sappiate che come la maggior parte delle grandi città offre una vita gay e lesbian molto sviluppata. I principali quartieri gay sono Shinjuku-nichome, Shinbashi, Ueno e Asakusa. Il quartiere gay più grande è Shinjuku-nichome e qui si svolge ogni anno il Tokyo Rainbow Festival.
I locali LGBTQ+ friendly sono Aiiro Cafe, situato a Shinjuku, Hachibankanh, Aisotope Lounge, che offre diverse feste per gay o lesbian, Dragon Men, Alamas Café, con show di drag queen durante il fine settimana e Fuji, uno dei bar più popolari per i turisti. Le discoteche più famose sono The Annex, un bar con uno spazio per cruising e Arty Farty, una discoteca per gay e lesbian. Per quanto riguarda gli hotel LGBTQ+ friendly a Tokyo, possiamo consigliare:
- Hotel Century Southern Tower – Situato a soli 3 minuti a piedi dall’uscita della stazione di Shinjuku, dal suo ascensore in vetro potrete godere di uno splendido panorama fino all’arrivo al 22esimo piano dove sono collocate le confortevoli e moderne camere, tutte finemente arredate e con ogni comfort.
- Via Inn Shinjuku 3*, situato a circa 300 metri dalla stazione metropolitana Higashi-Shinjuku, l’hotel offre camere con connessione Wi-Fi, TV a schermo piatto, climatizzate e arredate in modo semplice.
- Shinjuku Prince Hotel 4*, situato a pochi metri dalla stazione JR Shinjuku, dispone di camere con TV a schermo piatto, minibar, cassaforte e bagno privato in camera con vasca e arredi moderni.
- Conrad Tokyo 5*, situato nel cuore di Tokyo nel quartiere Ginza, offre camere dallo stile moderno con tutti i comfort di alta qualità, centro benessere con vista panoramica, vanta 5 ristoranti gourmet.
Viaggi gay Giappone: Osaka
Anche Osaka è un’ottima meta per viaggi gay. Oltre ad essere la seconda città del Giappone, ha la seconda offerta turistica più ampia per la comunità LGBTQ+ dopo Tokyo. I locali gay-friendly sono situati in diverse zone: la maggior parte si trova nella zona di Doyama-Cho e Kamiyana-Cho (conosciuta anche come Kita) e la zona di Nanba e Shinsekai (conosciuta anche Minami). I bar più conosciuti sono: Frenzy, situato all’interno di un palazzo, molto popolare per i locali e gli stranieri, G Physique, Hysterics, e Kuro, il bar gay più vecchio della città. Ci sono anche discoteche gay come Explosion e Jack in the Box. Le saune a Osaka sono diverse, una delle più famose è Hokuoukan ma per entrare i visitatori devono parlare almeno un poco di giapponese.
In termini di hotel LGBTQ+ friendly a Osaka, possiamo consigliare:
- Hotel Granvia Kyoto 5* – Situato nell’area della stazione di Kyoto, offre sistemazioni spaziose e moderne, con piscina coperta, connessione Wi-Fi gratuita, centro fitness e punti ristoro.
- Daiwa Roynet Kyoto Hachijoguchi 3* – A pochi minuti dalla stazione metropolitana di Hachijo East, offre moderne camere e servizio massaggi, TV LCD e connessione Wi. Fi, tutte le camere dispongono di bagno privato in camera.
- Kyoto Tokyu Hotel 4* – Situato nel cuore di Kyoto, la struttura offre camere eleganti e moderne, con cuscini Tempur e climatizzate. A disposizione degli ospiti, 3 ristoranti e area fitness.
Viaggi gay Giappone: cosa da sapere
In Giappone molto spesso i locali si dividono tra quelli per stranieri e quelli per i Giapponesi. Per trovare i locali gay è importante sapere che molti indirizzi civici sono composti dal nome del quartiere più 3 cifre, come per esempio l’indirizzo di una libreria a Tokyo: Shinjuku 2-12-3. Il primo numero significa che il negozio si trova nella seconda circoscrizione del quartiere Shinjuku. Il secondo e il terzo numero indicano corrispettivamente l’isolato e l’edificio stesso. A volte ai pali delle lanterne e della corrente potrete trovare dei cartelli verdi atti ad un migliore orientamento: questi indicano il quartiere e la circoscrizione nei quali ci si trova. Nei palazzi e negli edifici poi si ritrovano dei cartelli blu con l’indirizzo in dettaglio. (Fonte: Spartacus 2016).