Nei rapporti di coppia o nelle avventure di una notte siamo del tutto consapevoli che niente è nero o bianco. Le differenze sono lì nel mezzo, in quella sfumatura di grigio in cui i colori cambiamo sostanzialmente in base al flusso della natura e della coscienza. Prima o si era omosessuali o etero. Da qualche tempo essere fluidi e sperimentare nuovi piaceri è quasi un must. In questo substrato però prendono forma anche gli ‘eteroflessibili’.
La notizia è stata rilasciata da QG Messico, il quale cerca di sciogliere il nodo su un “nuovo” tipo di orientamento sessuale. Diffusa da almeno un decennio soprattutto tra i Millennials, secondo alcune ricerche, gli ‘eteroflessibili’ già nel 1948 in un libro di Alfred Kinsey dal titolo Il comportamento sessuale degli uomini, avevano già fatto la loro prima apparizione. Si tratta, in parole povere, di una forma di orientamento o comportamento sessuale tra due uomini, caratterizzato fa un’attività omosessuale limitata, anche se i due soggetti difendono a pieno titolo la loro eterosessualità.
Essere un eteroflessibile significa trovare e riconoscere attraente un altro uomo, ed essere consapevoli di aver condiviso momenti di passioni con una persona del tuo stesso sesso. Si sperimenta quindi il piacere del sesso gay senza però nessun tipo di implicazioni psicologiche (come la rabbia e il rigetto). In questo corollario di esperienza fisica ci sono delle regole da rispettare. Essere eteroflessibile significa ammettere di provare attrazione per un uomo, ma questo non implicare avere una relazione sentimentale; non ci si limita solo al rapporto fra due uomini, ma anche le donne etero possono provare attrazione per altre donne; non è una fantasia, non è una deviazione, è semplicemente un punto di vista di vedere il sesso e i rapporti interpersonali. Inoltre, chi è eteroflessibile, non pratica sesso orale, non si bacia mai con il proprio partner, c’è solo una soddisfacente penetrazione.
Una pratica che è molto comune oggi giorno. Anche se in realtà, non serve avere paura di ammettere le proprie pulsioni o mascherarle. La cosa migliore? Vivere alla luce del sole la propria sessualità senza nessuna etichetta.