Dopo che a fine marzo 2020, il Parlamento di Budapest ha conferito pieni poteri al primo ministro Viktor Orbán per far fronte alla pandemia da coronavirus, lo stesso ha creato un nuovo disegno di legge che renderà praticamente impossibile il cambio del sesso per i transgender.
Il nuovo disegno di legge prevede l’inclusione di un chiarimento della parola “nem”, che in lingua ungherese significa sia sesso che genere, nella legge sull’anagrafe, facendo in modo che essa si riferisca solo al sesso biologico. In questo modo, una volta assegnato il sesso alla nascita non sarà più consentito cambiarlo.
A riguardo si è espresso Barnabas Hidasi, presidente della “Transvanilla Transgender Association” dichiarando a Emerging Europe: “Questa proposta di legge è stata inaspettata poiché il governo non aveva mai attaccato la comunità transessuale fino ad ora. I problemi relativi ai trans non erano al centro dell’attenzione e la nostra valutazione è che le autorità hanno tentato di risolvere le questioni normative relative al riconoscimento legale del genere.” – continua – “L’intera comunità trans è già traumatizzata e peggiorerà se questo disegno legge verrà approvato. Rimangono molte incertezze, nello specifico il futuro dell’assistenza sanitaria specifica per le persone transessuali e il livello di discriminazione e violenza che porterà ai membri della nostra comunità. Così come è incerto se la legislazione antidiscriminatoria e sui reati d’odio proteggerà ancora le persone trans sulla base della loro identità di genere”.
Anche organizzazioni a livello internazionale organizzazioni come “Human Rights Watch” hanno condannato il nuovo disegno legge: “Quando i governi costringono le persone transessuali a trasportare documenti che non corrispondono alla loro identità e al loro aspetto, ogni situazione dove i documenti vengono richiesti o l’aspetto analizzato diventa piena di potenziale violenza e un’umiliazione”.