Si chiama “Family is Family” la campagna in corso in Ungheria in difesa dell’omogenitorialità intrapresa in risposta alle azioni intraprese dal Primo Ministro Viktor Orban volte a vietare l’adozione alle coppie dello stesso sesso.
Attualmente ad aver aderito alla campagna sono 140 aziende, un grande aumento rispetto alle 40 del mese di febbraio. Un appoggio del tutto inaspettato che vede aderire nomi illustri di aziende di calibro internazionale quali, per esempio, Ikea, Levi Strauss & Co, HBO e molte altre PMI locali.
Un sostegno davvero importante in un Paese come l’Ungheria dove i diritti LGBTQ+ sono quasi del tutto assenti, le discriminazioni l’ordine del giorno e dove il Primo Ministro conduce, ormai da anni, una politica di propaganda anti-LGBTQ+. Anche gli organizzatori di “Family is Family” sono rimasti sopresi dal successo inaspettato della campagna in quanto è la prima volta all’interno del Paese che prendono posizione contro il loro Premier.
Hubert Hlatky-Schlichter, proprietario del ristorante stellato Babel di Budapest dove vive con il suo partner, ha dichiarato: “Molte persone hanno paura e molti mi hanno detto di non sostenere questa campagna. Io non ho paura di eventuali sanzioni governative ma onestamente questo farebbe solo riecheggiare ancora di più la campagna. Non si tratta di politica. Si tratta di diritti umani”.