In un mondo sempre più connesso e inclusivo, il turismo LGBTQIA+ sta emergendo come un settore chiave nell’industria dei viaggi, con un mercato in rapida crescita e pieno di opportunità. Una nuova generazione di viaggiatori queer è pronta ad esplorare il mondo, armata di maggiore consapevolezza, diritti e, in molti casi, maggiore reddito disponibile. Un recente rapporto di Globetrender, la principale agenzia britannica di previsioni sulle tendenze del turismo, ha illuminato otto nuove tendenze che stanno plasmando il futuro del turismo queer, da “Queer Family Travel” a “Pride Power”.
La spesa per i viaggi da parte della comunità queer è prevista raggiungere una cifra vertiginosa di 568,5 miliardi di dollari entro il 2030, alimentata da un aumento significativo di persone che si identificano come LGBTQ+. Questo è particolarmente vero tra le generazioni più giovani: secondo il censimento del 2021 nel Regno Unito, il 6,9% della Generazione Z si identifica come LGBTQIA+ rispetto al 3,5% dei Millennial e all’1,6% dei Baby Boomer.
Nell’era dell’inclusività e della rappresentazione nei media, anche il turismo è destinato a diventare un importante campo di battaglia per i diritti e le opportunità. Ma come si stanno evolvendo le esperienze di viaggio per i turisti queer? E quali tendenze emergenti stanno già iniziando a ridisegnare la cartina geografica del turismo mondiale? Prosegui nella lettura.
“Queer family travel”. Famiglie queer in viaggio: una generazione di pionieri
Con le leggi che cambiano lentamente ma costantemente a favore dell’inclusione LGBTQ+, le famiglie queer stanno diventando sempre più visibili e accettate, soprattutto nei Paesi più progressisti come il Regno Unito e la Svezia. Tuttavia, i diritti come la fecondazione assistita e l’adozione per le coppie dello stesso sesso sono piuttosto recenti. Ad esempio, in Finlandia, le prime adozioni da parte di coppie dello stesso sesso sono avvenute solo nel 2020.
Questo cambio normativo e culturale ha permesso ai Millennials e alle generazioni successive di considerare seriamente la genitorialità. Tuttavia, quando si tratta di viaggiare, le famiglie queer devono essere particolarmente selettive riguardo alle destinazioni, per evitare l’omofobia e garantire la sicurezza di tutti i membri della famiglia. Destinazioni come Grecia, Costa Rica, Portogallo e Messico stanno emergendo come luoghi accoglienti per le famiglie queer.
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“Limelight Gaycation”. L’influenza dei media nel turismo LGBTQ+
Con una crescente rappresentazione positiva della comunità LGBTQ+ nei media, serie TV e film stanno diventando potenti catalizzatori di viaggi e turismo. Un recente sondaggio del 2023 ha rivelato che il 64% dei viaggiatori è stato influenzato nella scelta della destinazione da ciò che hanno visto su schermi o letto nei media.
Serie TV come “The White Lotus“, ambientata prima nelle Hawaii e poi in Sicilia, hanno portato a un aumento esponenziale delle prenotazioni in quei luoghi. Allo stesso modo, film come “Chiamami col tuo nome” ambientato in Italia, continuano ad attirare viaggiatori LGBTQ+.
In futuro, la tendenza a scegliere destinazioni di viaggio basate su contenuti mediatici è destinata a crescere, offrendo opportunità sia per i turisti che per le industrie del turismo di capitalizzare su questa nuova ondata di “Gaycations mediatiche“.
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“Community gateways”. Viaggi di comunità: una risposta alla necessità di connessioni reali
Nell’era digitale in cui viviamo, molte persone LGBTQIA+ non hanno una rete di amici queer con cui condividere esperienze e affrontare sfide comuni. Nonostante l’abbondanza di app di incontri, molti si stanno allontanando da queste piattaforme digitali a causa della superficialità dell’esperienza online. La crescente esigenza di connessioni reali sta dando vita a nuove forme di turismo di gruppo specificamente per la comunità LGBTQ+.
Questi “Viaggi di Comunità” includono da crociere gay a vacanze in resort, ma con una crescente richiesta di avventure più intrepide. Calum McSwiggan, un influencer e autore, ha lanciato un viaggio in Costa Rica per settembre 2023, in collaborazione con TrovaTrip, rivolto a persone LGBTQ+ che vogliono viaggiare in sicurezza. Innovatori come Moonlight Experiences e Pride Sailing Holidays stanno anche loro contribuendo a questa nuova ondata di “turismo di comunità”.
Per l’industria del turismo e per gli imprenditori queer, questa è una nuova e entusiasmante opportunità.
“Put A Rings On It Trips”. La crescita del turismo romantico queer
Nonostante il matrimonio tra persone dello stesso sesso sia stato legalizzato solo recentemente in molti paesi, la tendenza sta crescendo rapidamente. Con 34 paesi in cui il matrimonio gay è legale, sempre più coppie queer stanno scegliendo di celebrare il loro amore all’estero. Questi “Put A Ring On It Trips” sono destinati a diventare sempre più significativi nei prossimi anni.
Secondo un censimento del 2021 nel Regno Unito, c’erano 268.522 coppie sposate dello stesso sesso in Inghilterra e Galles. Negli Stati Uniti, circa 1,5 milioni di persone LGBTQ+ erano sposate con un partner dello stesso sesso nel 2020. Se queste cifre sono indicative, possiamo aspettarci milioni di nuovi fidanzamenti, matrimoni e viaggi di nozze nei prossimi anni, soprattutto in quei Paesi che celebrano l’amore queer. Anche molti italiani, grazie alle unioni civili approvate nel 2016, decidono di celebrare la loro unione con un viaggio, spesso in mete esotiche come la Thailandia.
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“Gay-I Interfaces”: tecnologia non discriminatoria
Una delle tendenze più intriganti è l’uso crescente della tecnologia per rendere i viaggi più inclusivi e meno stressanti per la comunità LGBTQ+. Questa è una necessità particolare per i viaggiatori queer, che spesso affrontano ansia e disagio in situazioni come il controllo passaporti o il check-in in albergo. Qui, l’automazione e la IA (“Gay-I Interfaces”) rappresentano non solo una soluzione per bypassare potenziali discriminazioni, ma anche un modo per democratizzare il viaggio, rendendo le procedure più fluide per tutti. Esempi come Yotel dimostrano che queste soluzioni sono già operative e apprezzate.
“Rainbow Rebellions”: esplorazione oltre i confini
Un’altra tendenza è la crescente disposizione dei viaggiatori LGBTQ+ a esplorare destinazioni che tradizionalmente non sono considerate accoglienti per la comunità queer. Questo atteggiamento, che sfida le leggi e i pregiudizi locali, è descritto come “Rainbow Rebellion”.
Qui, vediamo una biforcazione tra i viaggiatori: da un lato, quelli più avventurosi e temerari, che sono disposti a correre il rischio per fare una dichiarazione o per scopi personali; dall’altro, i viaggiatori più prudenti che scelgono destinazioni più sicure e accoglienti. Questa tendenza solleva importanti questioni etiche e di sicurezza, ma rappresenta anche un segno del cambiamento culturale in atto.
“Pride Power” come turismo di evento
Una delle tendenze più interessanti nel turismo LGBTQ+ è l’esplosione del “Pride Power”. Questo fenomeno vede un numero crescente di persone, sia LGBTQ+ che alleate, viaggiare in tutto il mondo per partecipare a parate e feste del Pride. Dopo anni di festività annullate a causa della pandemia, il 2023 ha visto un ritorno in grande stile di questi eventi. La ragione dietro questa tendenza non è solo celebrativa, ma anche economica. Secondo i dati di prenotazione di Airbnb, gli host hanno guadagnato collettivamente più di 77 milioni di dollari durante le celebrazioni del Pride nel 2022.
Le città più popolari per questi eventi includono Londra, Parigi, Roma, Los Angeles e Lisbona, tra gli altri. E con eventi come il World Pride, come a Washington DC nel 2025, il fenomeno sembra destinato a crescere ancora di più.
Un altro aspetto interessante è l’importanza del linguaggio inclusivo. Da una dichiarazione di Kit Williamson, un host di Airbnb, sappiamo che l’uso di un linguaggio inclusivo nelle inserzioni di affitto è aumentato del 90% dal 2017. Questo dimostra un cambiamento significativo nell’atteggiamento globale verso l’inclusione e l’accettazione, e fa parte di un trend più ampio nel quale i viaggiatori LGBTQ+ cercano attivamente esperienze come il Pride quando sono lontani da casa.
In preparazione per il 60° anniversario dei moti di Stonewall nel 2029, è previsto che le proteste e le parate del Pride saranno più grandi e potenti che mai. Questo evento potrebbe rappresentare un punto di svolta nel turismo LGBTQ+, con un numero ancora maggiore di persone che pianificano viaggi in anticipo per partecipare a queste storiche celebrazioni.
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“Poly Days”. Come il poliamore sta rivoluzionando il turismo
Il poliamore, una forma etica di non monogamia etica e consensuale che permette alle persone di formare legami romantici con più partner contemporaneamente, sta emergendo come una nuova tendenza influente nel mondo dei viaggi. Questo fenomeno, parte di quella che viene chiamata la nuova “economia della condivisione” dei viaggi, sta gradualmente cambiando la nostra percezione dell’amore, della famiglia e delle relazioni.
Il poliamore non è un concetto nuovo, ma la sua crescente popolarità sta avendo un impatto tangibile sull’industria del turismo. Secondo un articolo del 2021 della BBC, le relazioni a più partner sono in aumento e si stanno facendo strada nel mainstream. E anche se questa tendenza si manifesta tra persone di tutti gli orientamenti sessuali e romantici, è innegabile che la comunità LGBTQ+ sia in prima linea in questa evoluzione delle dinamiche relazionali.
Questo nuovo modello di relazione sta inevitabilmente influenzando anche il modo in cui le persone viaggiano. Ad esempio, quando un “trio” decide di andare in vacanza, Globetrender lo ha definito un “PolyDay“. Nel 2021, Newsweek ha riferito che uno su nove americani ha avuto una relazione poliamorosa, e uno su sei vorrebbe provarne una. Di conseguenza, le ricerche del termine “poliamore” sono aumentate del 500% nel 2022 secondo i dati dell’app di incontri Feeld.
L’industria del turismo deve rispondere in modo proattivo a questa tendenza emergente. Come? Principalmente non facendo assunzioni sui moderni modelli di relazione e assicurandosi che il personale sia adeguatamente formato per accogliere tutti i clienti, indipendentemente dalla natura delle loro relazioni. L’approccio inclusivo del Shangri-La the Shard Hotel a Londra, che ha fornito tre cuscini e tre accappatoi per accogliere un trio, è un esempio illuminante.
Tuttavia, ci sono ancora alcune sfide da affrontare, come evidenziato da Arthur Tam nel suo articolo del 2023 per The Times. Sebbene viaggiare come trio possa avere i suoi vantaggi economici, come dividere le spese in tre, le strutture alberghiere possono non essere sempre attrezzate per accogliere comodamente gruppi di questo tipo.
Guardando al futuro, è probabile che vedremo una maggiore rappresentazione e accettazione del poliamore anche nei media. Ad esempio, il canale 4 del Regno Unito sta producendo uno show in stile “Love Island” chiamato “Finding the Ones”, ispirato alle relazioni a tre del famoso pugile David Haye.