Tom of Finland (nome artistico del finlandese Touko Valio Laaksonen), è senza ombra di dubbio uno degli artisti più influenti della cultura queer del XX secolo. Il suo lavoro ha aperto la strada alla rappresentazione positiva e celebrativa della sessualità maschile omosessuale, facendo progredire la discussione sulla libertà sessuale e l’uguaglianza delle persone LGBTQIA+.
Durante gran parte della sua carriera, tuttavia, Tom of Finland è stato etichettato come mero “pornografo” (la definizione di questo termine che dà Treccani è la seguente: “autore di scritti o disegni di contenuto osceno”, caratterizzando già quindi questo mestiere come qualcosa di negativo).
Soltanto negli anni ‘80, a pochi anni dalla sua morte, è stata riconosciuta internazionalmente la sua arte, ed è diventato un cosiddetto “bravo artista”: Laaksonen è morto nel 1991 all’età di 71 anni, prima di poter vedere il grande successo che avrebbe ottenuto la sua arte nel futuro.
Il contributo di Tom of Finland all’arte queer e le critiche ricevute
Tom of Finland ha sempre cercato di rappresentare l’uomo queer come una figura forte e sicura di sé, liberata dalla vergogna e dalla repressione sessuale.
In particolare, il contributo di Tom of Finland alla comunità queer è stato quello di offrire un’immagine positiva, potente e sessualmente liberatoria dell’uomo gay, aiutando a sfidare gli stereotipi negativi e a creare una comunità orgogliosa della propria identità.
In un’epoca in cui l’omosessualità era ancora considerata una malattia mentale o un reato penale in molti Paesi, i suoi disegni hanno rappresentato un’importante dichiarazione politica e culturale. Le immagini di uomini muscolosi, tatuati e virili, spesso vestiti con giacche di pelle e pantaloni attillati, hanno fornito un modello di bellezza alternativo e ribelle, svincolato dalle convenzioni di genere e sessualità imposte dalla società.
Tuttavia, il lavoro di Tom of Finland è stato anche criticato per la sua supposta esaltazione della mascolinità eccessiva e omogeneizzante. Alcuni critici hanno definito i suoi disegni come misogini e razzisti, poiché spesso rappresentano solo uomini bianchi, cisgender e abbastanza muscolosi. Inoltre, l’immagine dell’uomo queer come un macho autoritario e sessualmente esplicito ha contribuito a creare un’idea limitata e stereotipata della sessualità maschile omosessuale.
Nonostante queste critiche, il lavoro di Tom of Finland rimane un importante contributo alla cultura queer e all’arte erotica in generale. I suoi disegni sono diventati icone della cultura pop, apparsi su magliette, poster, adesivi e molti altri oggetti di consumo. Le sue immagini sono state citate come fonte di ispirazione da artisti di tutto il mondo, tra cui Robert Mapplethorpe, David Hockney e Andy Warhol. Inoltre, la Tom of Finland Foundation, fondata da Durk Dehner nel 1984, ha continuato ad attivarsi per la promozione e la conservazione dell’eredità artistica di Laaksonen.
Biografia di Tom of Finland
Nato nel 1920 a Kaarina, un piccolo paese della Finlandia, Touko Valio Laaksonen ha trascorso la sua giovinezza durante la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, ha iniziato a studiare pubblicità e ha cominciato a lavorare come pubblicitario per diverse aziende finlandesi.
Touko ha iniziato a disegnare nel suo tempo libero, creando immagini erotiche di uomini muscolosi e virili. Le sue prime opere erano ancora abbastanza timide, ma col passare del tempo ha cominciato ad esplorare sempre più il lato oscuro e fetish della sessualità.
Nel 1957 Touko ha iniziato a pubblicare le sue opere in riviste gay europee, usando inizialmente lo pseudonimo di “Tom”, a cui poi ha aggiunto “of Finland” per indicare la sua provenienza geografica.
Negli anni ‘60, invece, alcuni dei suoi lavori sono apparsi in riviste statunitensi dedicate alla sottocultura physique. Tuttavia, per evitare persecuzioni legali, Laaksonen ha dovuto modificare i suoi disegni, sostituendo i genitali maschili con oggetti ombrosi e nascondendo le scene esplicite.
A fine anni ‘60 ha partecipato alle prime manifestazioni per i diritti LGBT ed è in questi contesti che ha iniziato a farsi conoscere dai più importanti artisti queer dell’epoca. Le sue opere nel giro di poco tempo sono diventate famose in tutta Europa e hanno attirato l’attenzione anche degli Stati Uniti.
Tom è morto nel 1991 a causa di un tumore cerebrale. Nel corso della sua vita ha creato migliaia di opere d’arte, molte delle quali sono esposte in musei di tutto il mondo, tra cui il Museum of Modern Art di New York.