A Taiwan, l’Alta Corte ha legalizzato i matrimoni internazionali tra persone dello stesso sesso. Ora i cittadini stranieri provenienti da stati in cui il matrimonio LGBTQ+ è illegale, potranno sposare il loro partner taiwanese.
L’Alta Corte ha revocato così la decisione di non consentire un matrimonio tra persone dello stesso presa da un ufficio anagrafe, riguardante un cittadino straniero proveniente da uno stato in cui i matrimoni LGBTQ+ sono illegali e risalente al 2019.
Nello specifico, l’ufficio anagrafe ha vietato il matrimonio tra l’attivista gay taiwanese Chi Chia-Wei e il suo partner proveniente dalla Malesia – stato in cui i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono illegali – sulla base dell’art. 46 che afferma che “la formazione di un matrimonio è disciplinata dalla legge nazionale di ciascuna parte”.
Tuttavia, l’Alta Corte ha revocato la decisione di tale ufficio rifacendosi all’art. 8 che afferma che le leggi di stati stranieri non dovrebbero essere applicate se portano alla violazione dell’ordine pubblico o dei buoni costumi della Repubblica cinese. La Corte ha inoltre ritenuto che il rifiuto dell’ufficio anagrafe fosse contrario all’Interpretazione N. 748 della Corte Costituzionale che permette alle coppie dello stesso sesso il diritto di sposarsi.
Purtroppo, nel caso specifico del matrimonio fra Chi Chia-Wei e il suo partner, questo non è ancora stato registrato in quanto il partner di Chi Chia-Wei non è stato in grado si fornire dei documenti dalla Malesia che certifichino il suo stato di celibe.