L’Emilia-Romagna è una terra florida, intrisa di tradizioni e di cultura. Pulsa di vita propria, capace di mixare antico e moderno, storia e mito, passato e presente. Ha preservato il suo fascino e, nel corso del tempo, è diventata anche la capitale del turismo italiano, aprendo le sue porte alla comunità LGBT. È stata la terra natia di alcuni tra gli artisti più celebri della nostra contemporaneità.
Capaci inoltre di raccontare, con estrema lucidità, gli usi e costumi che si respirano in questo luogo fascinoso e di rara bellezza. Tra i tanti c’è Pier Paolo Pasolini. Celebre regista, dichiaratamente omosessuale, prima di sbarcare a Roma e consacrarsi in un’arte ancora oggi molto ambita, è proprio nella città di Bologna che si è “fatto le ossa” ed è cresciuto cibandosi con pensieri liberali e di grande comunione.
Nato nel marzo nel 1922, primogenito di una grande famiglia, ha vissuto la sua infanzia nella zona universitaria, in un’abitazione di Via Borgonuovo 4. Grande amante della lettura fin da quando era un bambino, grazie alla passione che la madre gli ha trasmesso, Pasolini è sempre stato stimolato intellettualmente e ha vissuto gli anni più belli di un’Italia che era ancora capace di vivere e di sorridere alle avversità. Si è trasferito poi a Parma, altra perla dell’Emilia-Romagna, per arrivare persino in Friuli-Venezia Giulia dove ha frequentato le elementari. Il periodo bolognese è rimasto impresso dentro di lui come un marchio indelebile, tanto da tornare piuttosto spesso in quell’isola felice in cui ha vissuto per un lungo periodo di tempo. È del 1942 la sua prima pubblicazione. Le “Poesie a Casarsa” infatti sono state stampate proprio da una tipografia di Bologna. Un periodo breve in cui la sua cultura è stata nutrita dagli ambienti fervidi del capoluogo, tanto è vero che Pier Paolo Pasolini non ha mai dimenticato le sue origini, omaggiando sempre e comunque la terra in cui è cresciuto.
Oggi per la comunità LGBT, Bologna e tutta la regione, è la “roccaforte” arcobaleno per eccellenza, in cui nelle università, nelle scuole e nella vita notturna, si professano ancora ideali di uguaglianza e di unità, e dove si professa un amore senza barriere e senza restrizioni. Complice una linea politica tendenzialmente di sinistra, l’Emilia-Romagna è stata e sarà ancora per molto tempo il cuore pulsante della cultura e dell’arte in genere, aperta all’integrazione.
di Carlo Lanna