Da Firenze a New York, da Londra a Copenaghen, ma anche a Milano, nei quartieri della movida queer, come Porta Venezia e NoLo: le opere di street art gay sono sparse in tutto il mondo, grazie ad una comunità sempre più ampia di artistə queer (e non) che vogliono denunciare l’omobilesbotransfobia imperante, ma anche educare e sensibilizzare il pubblico sulla realtà delle persone LGBTQ+, attraverso messaggi politici, a volte provocatori, e di sicuro impatto.
Realizzata in luoghi pubblici, la street art è, infatti, facilmente accessibile a chiunque, indipendentemente dall’orientamento sessuale. In questo modo crea un senso di comunità e di solidarietà tra i membri della comunità LGBTQ+ e può sensibilizzare la società su questioni importanti, come appunto la lotta alle discriminazioni.
La street art a tematica gay ha, perciò, la funzione di creare una presenza visibile e riconoscibile per la comunità queer e questo diventa particolarmente importante in contesti in cui la cultura dominante tende ad ignorare o negare l’esistenza e l’importanza delle persone LGBTQ+ nella società. Attraverso i dipinti sui muri ed i graffiti, l’artista con le sue opere queer permette alla comunità di sentirsi rappresentata, diventando un importante punto di riferimento.
L’artista Aluà di Milano, ad esempio, è ormai una celebrità nella comunità queer milanese, grazie ai suoi omini rosa realizzati su carta e poi incollati sui muri che lanciano messaggi di inclusione, pace ed uguaglianza. Ma basti pensare alle opere di Keith Haring, che è diventato icona queer di riferimento fondamentale per la comunità LGBTQ+, grazie al suo impegno attivo nella lotta contro le discriminazioni e le disuguaglianze sociali.
Qui di seguito passiamo in rassegna 10 delle più belle opere di street art gay, in giro per il mondo, Italia compresa.
Firenze: “Altri Colori” di Luchadora al Palarotelle
Nell’ambito del Pride Month 2021, la collaborazione tra Street Levels Gallery, l’associazione culturale A Testa Alta E.T.S., Arcigay Firenze e Altre Sponde APS ha portato alla creazione del murale “Altri Colori”.
Quest’opera, realizzata dall’artista visuale Luchadora (nome d’arte di Alessandra Marianelli) sull’edificio del Palarotelle, vicino alla sede di Arcigay nel Quartiere 5, nasce dall’incontro tra street art e cultura dei diritti, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale, la sensibilizzazione e l’emancipazione della comunità LGBTQIA+.
New York: murales dell’orgoglio fuori dal locale 3 Dollar Bill
Realizzato nel 2019, questo murale è uno dei tanti in giro per la città di New York che rientrano nel “World Pride Mural Project”, un progetto locale che ha voluto celebrare il 50esimo anniversario dei moti di Stonewall. Questo murale, disegnato da un artista di cui non sappiamo il nome, si trova sul muro del “3 Dollar Bill”, un nightclub queer al 260 di Meserole Street di Brooklyn.
Illinois: “Be True” Sam Kirk
Il murale è stato creato da Sam Kirk, artista non binary, per il Mural Festival di Rockford, in Illinois (USA).
L’opera celebra diverse comunità, ma quella LGBTQ è al centro dell’attenzione. Sam ha tratto ispirazione da coloro che vivono la vita seguendo il proprio vero sé, senza filtri e senza limiti.
Le figure principali rappresentate nel murale stanno ballando il vogue e si esibiscono con stili che sono familiari e significativi per la comunità LGBTQ. Sono forme audaci di auto-espressione mentre si mostrano al mondo con un bagliore radioso. Le figure circostanti rappresentano le nostre comunità estese, gli amici e la famiglia con cui celebriamo il Pride attraverso momenti di gioia e amore.
Firenze: i segnali stradali di Clet Abraham
Se ti trovi in Toscana, non puoi perderti le opere di Clet Abraham, un artista di strada francese che ha fatto della modifica dei segnali stradali la sua firma. Vivendo a Firenze, il suo lavoro si può ammirare in diverse città toscane.
Oltre a rappresentazioni del David di Donatello, sui segnali si possono trovare facce buffe, piccoli uomini che suonano strumenti musicali e cuori arcobaleno. Molte delle sue opere affrontano tematiche LGBTQ+, ma anche relative alla pace, ai diritti delle minoranze e alla parità di genere.
Per ammirare le sue creazioni, non devi fare altro che passeggiare attraverso il centro storico delle principali città toscane. Se sei alla ricerca di un cuore arcobaleno, consigliamo di dirigersi a Piazza Mentana a Firenze.
St. Petersburg, Florida: “Pride & Love” di Chad Mize & Jay Hoff
Il murale “Pride and Love” di Jay Off è un’opera d’arte che celebra la comunità LGBTQ+ attraverso l’uso creativo dei mattoncini Lego come medium artistico.
Situato in un parcheggio tranquillo al 2437 di Central Avenue (St.Petersburg, Florida), il murale presenta un gigantesco cuore rosso brillante in primo piano, incorniciato dalle mani che si estendono fino alla sommità del muro. Le mani sono dipinte nei colori della bandiera rainbow e quella transgender, rappresentando l’inclusività e la diversità della comunità LGBTQ+.
La tecnica di Jay utilizza i mattoncini Lego per creare un’immagine frastagliata e pixelata, come se il murale fosse costruito con mattoni Lego squadrati. Ogni mattoncino è stato dipinto con uno stencil del logo ufficiale di Lego, rendendo il murale incredibilmente realistico e dando l’impressione che il muro sia davvero fatto di mattoni Lego.
“Pride and Love” è un’immagine positiva e luminosa della comunità LGBTQ+, che rappresenta l’amore, la solidarietà e l’unità. L’opera d’arte è un’aggiunta sorprendente e divertente alla comunità locale di St. Petersburg, e rappresenta un messaggio di accettazione e sostegno per le persone di tutte le identità di genere e orientamenti sessuali.
Milano: gli omini rosa di Aluà. Gay street di Porta Venezia
Cristian Aloi, noto con lo pseudonimo di Aluà, ha creato una serie di personaggi chiamati “omini rosa” che sono realizzati su carta e incollati sui muri della città di Milano.
Gli omini rosa sono stati ideati senza identità sessuale specifica, rappresentando tutt* noi e simboleggiando l’uguaglianza e la pace. La scelta del colore rosa è stata fatta per rappresentare, in particolare, l’uguaglianza tra le persone, l’intera umanità.
Aluà si concentra soprattutto sui temi dei diritti e dell’uguaglianza, comprendendo la comunità LGBTQ+ e gli immigrati, e affrontando le situazioni che richiedono ancora una maggiore attenzione a riguardo l’implementazione di leggi e diritti.
Gli omini rosa pensati per la comunità LGBTQ+ si possono trovare tra NoLo e Porta Venezia, le due “gay district” della città.
Copenaghen: i graffiti di Edes sui treni
Tutti i murales di EDES (abbreviazione di “Evil Duck Eat Sperm”), gran parte disegnati sulle facciate esterne dei treni di Copenaghen, sono caratterizzati dalla bandiera arcobaleno a cui si accostano degli enormi peni rosa!
EDES ha scelto di affrontare la questione dell’omofobia rappresentando in maniera diretta e sfacciata l’omosessualità. Ha anche voluto sfidare altri artisti di strada, in particolare quelli che non sono a favore dei diritti LGBTQ+, dimostrando che la libertà di espressione è un diritto che appartiene a tutti.
La scelta di EDES di utilizzare i treni come tela per la sua arte non è casuale, in quanto molte persone vedono questi luoghi come un terreno di gioco per il graffiti e come una sfida estrema. EDES vuole dimostrare che la sua arte può essere accettata ovunque, indipendentemente dalla sua natura o dal suo messaggio.
Attraverso il suo lavoro, EDES cerca di stimolare la discussione sulla discriminazione e la tolleranza e di promuovere un messaggio di inclusione e rispetto per tutte le persone, indipendentemente dall’orientamento sessuale.
Washington DC: “Love” di Lisa Marie Studio
“The LOVE Mural” (al 44 Blagden Alley NW, Washington DC) è un’opera di street art gay che celebra la diversità e l’unione tra le persone attraverso l’amore e la creatività.
L’artista Lisa Marie ha creato questo murale nel 2017, e ora sta intraprendendo un tour per dipingere l’opera in tutti i 50 stati degli Stati Uniti entro la fine del 2024. Dopo il tour negli Stati Uniti, Lisa Marie prenderà il LOVE Mural Tour internazionale, dipingendo il suo iconico design in tutti e sette i continenti dal 2025 al 2029.
Il murale rappresenta tutte le razze, sessualità, identità di genere, culture, nazionalità e affiliazioni religiose, e l’artista lo considera come una “bandiera dell’umanità” che collega tutti gli esseri come energia d’amore attraverso colori armoniosi.
Melbourne, Australia: “Yes” di David Lee Pereira
Nel 2017 la società australiana Apparition Media ha donato le sue pareti e le sue vernici all’artista e “rainbow warrior” David Lee Pereira, che ha dipinto un enorme murale arcobaleno con la scritta ‘YES’ a Melbourne, in previsione della consultazione popolare sul matrimonio egualitario.
Questo murale aveva come obiettivo principale quello di spingere la comunità a prendere il voto sul serio e a sollecitare il parlamento a fare un passo avanti unendosi al resto del mondo nel sostegno al matrimonio gay e all’uguaglianza delle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+.
Pisa, Italia: “Tuttomondo” di Keith Haring
Se dovessimo scegliere un’opera che rappresenti maggiormente il concetto di uguaglianza, la prima a venirci in mente è sicuramente “Tuttomondo”, il “testamento artistico” di Keith Haring che ha lasciato in Italia nel 1989 sulla parete del Convento di Sant’Antonio a Pisa, tra i lavori di urban art più iconici dell’artista statunitense.
Keith Haring, oltre ad essere diventato un monumento dell’arte del Novecento, è uno degli artisti che più si è battuto per la comunità LGBTQ, a partire dal suo coming out, un’azione di grande coraggio e non facile per quei tempi.
“Tuttomondo” è un’esplosione di colori che si manifesta in un’enorme superficie di 180 metri quadrati, dove trenta figure si intrecciano creando un immenso puzzle.