Ogni giorno sulla lavagna di Singita Miracle Beach viene scritta una frase. Una citazione che può andare da Jack Kerouac ad Anna Magnani. La condividono migliaia di persone.
Se le tracce sulla sabbia spariscono e il gesso si cancella, il più grande patrimonio impalpabile del Singita si perpetua in un rito trasformando la spiaggia in un miracolo, il cui ricordo, il segno che lascia nelle persone, è il vero valore aggiunto.
A Fregene, a Marina di Ravenna e altrove il modello Singita rappresenta un rito collettivo del terzo millennio che non è identificabile in un target di pubblico. Mediterranei come le feste di Ibiza sulla spiaggia o le cene marocchine nei terrazzi dei Suq, indiani come i colori di polveri della pace.
Teli, candele, e personale sorridente e disponibile. Tutti seguono il training specifico Singita per l’accoglienza e hanno un coach disposto ad ascoltare e risolvere i problemi interni ed esterni. Perché ogni rito ha bisogno dei suoi sacerdoti, in questo caso non persone, ma sensazioni. Qui si celebra la felicità, il momento magico del tramonto, ogni sera uguale e diverso. Affluiscono centinaia di persone si siedono sui teli a gustare l’aperitivo. Sono accolte perfetti equilibri e sintesi estetiche, e di sapori.
Trampolieri danzano e palloncini volano per il Singita Nouveau Cirque. Il sole cade in acqua. Il gong lo saluta. E iniziano i suoni. E’ l’evoluzione dei concetti Hippie di Formentera, e New Age della Florida. In questo millennio, dove la fusione e la condivisione sono le nuove parole d’ordine, non ci sono più “luoghi casta”. Incontriamo qui Daniele Mazzi di una delle più grandi agenzie di viaggio di Roma, Ultraviaggi, un grande esploratore: “Sono venuto perché gli lo show prevede dei personaggi di primo piano per chi sa divertirsi” Tra gli ospiti Micah The Violinist, Ruben Moran il sassofonista, Manuel Moore alla chitarra e Geo From Hell.
Un turista a Roma in estate non può non scegliere di passare una serata qui. se ne ha il tempo per celebrare questo rito. “Verissimo, noi lo inseriamo nei nostri pacchetti Quiiky, l’ambiente è inclusivo e i turisti americani che vengono a Roma possono scegliere in estate, oltre la gay street della Capitale vicino al Colosseo, questa piccola estensione mare per la sera al Singita” afferma Andrea Cosimi, direttore marketing del Tour Operator gay friendly.
Famiglie, coppie, persone di ogni tipo danzano a piedi nudi sulla sabbia. Indossano abiti da sera o parei, camice bianche o costumi da bagno. Il vento spegne ogni velleità di acconciatura e il mare invita a respirare. Che vi beviate un succo bio fatto con l’estrattore come se foste in un agriturismo toscano, o un mojito per sentirvi un po’ all’Havana come lo scorso anno, il Singita è decisamente il luogo dei miracoli, che sono per tutti, senza eccezioni.
Foto di Stefano Gruppo