Per la generazione che è vissuta a cavallo fra gli anni ’90 e i 2000, il mito di Dawson’s Creek è come se fosse cristallizzato nel tempo. La serie teen per eccellenza, trasmessa in America per sei lunghe stagioni e in onda in un periodo di riscoperta per i prodotti dedicati al pubblico dei più giovani, ha segnato un’epoca perché ha affrontato argomenti di interesse comune con estremo realismo e con estrema franchezza. Come quello dell’omosessualità. Dawson’s Creek è stata la prima serie tv, che all’interno di un teen-drama, ha presentato un personaggio dichiaratamente gay, raccontando il percorso di accettazione con annessi e connessi.
19 anni dopo dal suo debutto, lo show che è stato creato da Kevin Williamson, mantiene ancora il primato grazie a un epocale coming out e annesso bacio gay, avvenuto nella seconda stagione. Quello di Jack McPhee è stato un momento fondamentale per l’universo giovanile rappresentato in tv.
Da quel bacio e da quella dichiarazione d’amore, niente è stato più lo stesso. Su quanto accaduto 20 anni, è stato lo stesso Kerr Smith ad aprire l’argomento, quando di recente è stato intervistato da un noto magazine americano, in vista del suo debutto come new entries nella quarta stagione di Riverdale.Sul quel bacio gay in Dawson’s Creek ha affermato: “Siamo stati i primi a farlo. In quel periodo è stata un’esperienza folle, quasi fuori dal mondo. Ho rivisto di recente quel bacio ed è stato molto sorprendente”. Nella scena l’attore ha baciato Ethan Brody, interpretato da un bellissimo Adam Kaufman. “Gli sceneggiatori sono sempre stati aperti all’idea di affrontare l’omosessualità di uno dei personaggi di Dawson’s Creek. Avevano tutti un po’ paura perché, fino a quel momento in tv, non si era mai visto un bacio fra due uomini e soprattutto non fra due giovani ragazzi. Alla fine sono contento di aver preso parte a quella storyline. Ho preso parte a un evento storico”.
E a distanza di anni l’attore tornare a recitare in una serie tv per teenager. Interpreta il ruolo del preside della Riverdale High, nella scuola più gender fluid della storia della tv contemporanea.