Il sesso è un argomento che va trattato con i guanti di velluto. A volte si rasenta l’assurdità o c’è la possibilità di scadere nel volgare. Soprattutto in tv e nell’epoca in cui viviamo, dove la tematica è scottante (per non dire bollente), c’è bisogno di ponderare i modi e tempi. Per questo l’esperimento di Sex Education colpisce nel segno. La serie britannica, prodotta dal colosso di Netflix, parla di sesso e lo fa anche con arguzia, ma è anche divertente, è spiccata, è intelligente e non si perde in giri di parole. L’originalità di questo prodotto è insito in un particolare ben preciso: attraverso gli occhi di un adolescente, si scandaglia il mondo del sesso (etero e non) senza dimenticare vizi e virtù.
Sex Education è ambientato in un anonimo paesino dell’entroterra inglese, in un luogo senza tempo e quasi fuori dal mondo. Otis è un ragazzino timido e introverso, figlio di una valida e famosa sessuologa (interpretata da una raggiante Gillian Anderson), il quale durante il primo giorno di liceo, deve trovare il modo di adattarsi in una nuova realtà e sfuggire dai pregiudizi della gente. Otis ha però un dono: ha la sensibilità di leggere il cuore delle persone, grazie agli insegnamenti della madre. Con la complicità di Maeve (la sosia di Margot Robbie), una coetanea bella e sfrontata, Otis avvia un’attività sotto banco: una clinica del sesso adolescenziale. I due così si avventurano nell’età adulta attraverso le esperienze di vita vissuta dei loro stessi compagni di liceo.
Non è facile trattare argomenti come eiaculazione precoce, impotenza e quant’altro. Sex Education invece, attraverso lo sguardo attento ma disamorato del giovane Otis, riesce nell’intento e analizza i problemi sessuali con un occhio schietto e giovane. Nessun compromesso, i fatti vengono raccontati così come sono; e con la complicità di battute sagaci e dall’humor nero, il quadro si arricchisce di una sfumatura in più, che regala alla serie il “quid” necessario per compiere il salto di qualità. È un prodotto che non si prende mai sul serio, in bilico tra cult e trash, è dinamico, è accattivante e peccaminoso al punto giusto. Tocca la sfera dei rapporti tra eterosessuali ma regala un approccio anche a temi come il bullismo, l’accettazione e sposta l’attenzione anche ai rapporti tra persone dello stesso sesso.
Sex Education è una serie matura anche se la storia viene raccontata dallo sguardo di un adolescente, ma allo stesso tempo è adulta perché affronta di petto tematiche che esulano dalla sfera teen. Eppure funziona proprio per questo. Il sesso diventa il motore della vicenda e finisce per pennellare una vicenda in bilico costante fra drama e comicità, un mix vincente e decisamente esplosivo. Fino ad ora è stata la serie di Netflix più interessante del mese di Gennaio e, alla luce di un buon successo di pubblico, si attende la notizia del rinnovo che, sicuramente, arriverà a breve.
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