• Home
  • Guide Viaggi LGBTQ
  • Eventi LGBTQ
  • Q-Channel
  • Italiano
Menu
  • Home
  • Guide Viaggi LGBTQ
  • Eventi LGBTQ
  • Q-Channel
  • Italiano
Facebook Instagram Youtube Twitter
Cerca
Chiudi

SERBIA, SE LA PRIMA MINISTRA LESBICA DELUDE LA COMUNITÀ LGBTQI

Redazione by Redazione
26 Febbraio 2019
Reading Time: 4 mins read

Arrivata a capo del governo di Belgrado un anno fa, la Premier Ana Brnabic, dichiaratamente lesbica, non ha saputo rispondere alle aspettative degli omosessuali e dei trans serbi, che l’accusano di essersi fermata agli slogan.

Accolta senza entusiasmo, peggio, rigettata apertamente da una parte della sua stessa comunità.

La Prima Ministra Ana Brnabic – la prima lesbica a guidare il governo serbo (e la prima premier gay in tutto il sud-est europeo) – ha fatto solo una breve apparizione all’ultimo gay Pride di Belgrado, lo scorso 16 settembre.

Diversi attivisti avevano infatti avvertito che non sarebbe stata la benvenuta al corteo.

A poco più di un anno di distanza dalla nomina di Brnabic, la comunità LGBTQI serba pare aver perso ogni fiducia nella sua più celebre rappresentante, a cui rinfaccia il fatto di non aver apportato alcun miglioramento concreto alle condizioni di gay, lesbiche e trans, tuttora vittime di discriminazioni.

LA PRIMA LESBICA ALLA GUIDA DELLA SERBIA

Un anno fa, tuttavia, la situazione era molto diversa. Nel luglio del 2017, Ana Brnabic (42 anni), già ministra dell’Amministrazione pubblica, veniva nominata premier dal presidente serbo Aleksandar Vucic e la stampa di tutto il mondo celebrava “la prima capo di governo lesbica della Serbia”.

Per i Balcani – assicuravano in molti – la nomina di Brnabic avrebbe portato grandi novità.

E fin dalle sue prime dichiarazioni, in effetti, la Premier annunciava un vento nuovo. “La mia elezione è un buon segnale per il Paese”, dichiarava Brnabic a la Repubblica nell’estate 2017, assicurando che “i miei concittadini non sono omofobi”.

E un paio di mesi più tardi, si presentava in testa al gay pride – un altro fatto unico nei Balcani – promettendo: “la Serbia è un paese che rispetta le differenze”. Ma dodici mesi dopo, Brnabic è accusata di essere rimasta ferma agli slogan.

“Da un punto di vista simbolico, è bello avere una lesbica come premier. Ma da un punto di vista politico, la popolazione LGBTQI non ha ottenuto nulla.

Non è stata approvata alcuna legge e mi sembra che Ana Brnabic non farà nulla in questo senso”, analizza Predrag Azdejkovic, attivista LGBTQI e redattore della rivista gay Optimist.

Secondo Azdejkovic, il contributo più importante della Prima ministra serba è stato fi nora quello di “aver dato una maggiore visibilità alle persone della comunità LGBTQI”, costringendo la stampa a modificare i propri toni. “Molti media hanno dovuto cambiare la propria narrativa, perché scrivere delle frasi omofobe significa ormai scrivere contro la prima ministra”, spiega il redattore di Optimist.

UN MIGLIORAMENTO LENTO

Anche se guidata da una capo di governo lesbica, la Serbia non è ancora un paese gay-friendly. Negli ultimi anni, certo, le condizioni per la comunità LGBTQI sono andate via via migliorando.  Nel 2000, quando Predrag Azdejkovic aveva lanciato una campagna per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali (“volevamo che la nostra esistenza fosse riconosciuta, perché in Serbia si diceva che l’omosessualità esistesse solo a Occidente”), il suo ufficio fu assalito da un gruppo di skinhead e lo stesso Azdejkovic rimase ferito.

Oggi, anche se le cose sono cambiate, minacce e persino violenze rimangono purtroppo una realtà Predrag Azdejkovic per molte persone LGBTQI.

“Le ricerche che abbiamo effettuato mostrano che la violenza è più presente in famiglia o proviene dagli amici, non appena questi scoprono l’orientamento sessuale di una persona”, afferma Predrag Azdejkovic.

Riguardo a questi casi, “le associazioni LGBTQI non sono in grado di aiutare le vittime e in Serbia non c’è nessun centro in cui queste persone possano rifugiarsi”. 

Inoltre, anche se la Serbia ha adottato una strategia e un piano d’azione contro le discriminazioni rivolte a gay, lesbiche e trans, le associazioni LGBTQI denunciano una scarsa implementazione della normativa.

Al tempo stesso, avvertono le ONG, non è chiaro a chi spetti la responsabilità di tale implementazione. 

Un recente rapporto del Dipartimento di Stato americano sui diritti umani in Serbia nota che tra i maggiori problemi legati al rispetto dei diritti umani nel paese fi gura anche “la violenza sociale nei confronti delle persone LGBTQI”.

“Secondo gli attivisti, circa il 60% della popolazione serba considera che l’omosessualità sia una malattia, mentre il 20% considera le persone LGBTQI come dei criminali”, si legge nel testo.

La stessa associazione ILGA Europe nota che se da un lato i gay pride senza incidenti sono certamente “uno sviluppo molto positivo”

(nel 2010, degli estremisti di destra lanciarono tre molotov contro il corteo, mentre quest’anno si sono presentati appena 30 contro-manifestanti), dall’altro “le leggi esistenti devono essere implementate” e “la legislazione in materia di crimini d’odio non basta a fermare i crimini” che continuano ad essere registrati.

Alla luce di questi scarsi risultati, molti osservatori notano che Ana Brnabic non è in realtà colei che tira le fi la della politica in Serbia, dipendendo grandemente dalle decisioni del presidente conservatore Aleksandar Vucic.

A questo proposito, i detrattori di Vucic hanno considerato la nomina di Brnabic un’azione di “pinkwashing”, ovvero una mossa intesa più a lanciare un messaggio di apertura alle cancellerie occidentali (la Serbia è candidata all’ingresso nell’Ue), piuttosto che a portare cambiamenti concreti.

Insomma, Brnabic può davvero soddisfare le richieste della comunità LGBTQI?

La prima premier lesbica della Serbia ha ancora tre anni di tempo per riuscirci, fi no alle prossime elezioni nel 2020.

Foto di redazione QMagazine Ana Brnabic ph. Slobodan Miljevic/serbisk SMK di Giovanni Vale e Jelena Prtoric

La nuova uscita di QMagazine per scaricarla clicca sulla cover: 

Share123Tweet77

Related Posts

CODICE 5G – Telecomunicazioni no limits, il nuovo libro di A. Cecchi Paone e A. De Tommaso
Lifestyle

CODICE 5G – Telecomunicazioni no limits, il nuovo libro di A. Cecchi Paone e A. De Tommaso

12 Maggio 2022

Edito Lupetti, CODICE 5G – Telecomunicazioni no limits è il rivoluzionario volume firmato da Alessandro Cecchi Paone e Achille De Tommaso che illustra le caratteristiche e il funzionamento del nuovo standard telefonico ad altissima velocità e capacità di trasmissione...

Netflix e ENIT siglano un protocollo di intesa per la promozione di film e serie tv come risorsa turistica
Lifestyle

Netflix e ENIT siglano un protocollo di intesa per la promozione di film e serie tv come risorsa turistica

12 Aprile 2022

A seguito di uno studio internazionale che mostra l’influenza di film e serie tv nella scelta dell’Italia come meta turistica, ENIT e Netflix siglano un protocollo d'intesa per rafforzare il legame tra la produzione audiovisiva in Italia e la...

Santità, il corto LGBTQ+ di G. Sciarra sulla fede cristiana e il crossdressing
Lifestyle

Giuseppe Sciarra: “Essere LGBTQ+ non mi ha dato alcun tipo di privilegio”

21 Marzo 2022

Il famoso regista foggiano Giuseppe Sciarra si è esposto contro le tante dichiarazioni infelici su presunte lobby gay presenti negli ambienti di potere del nostro paese. Solo più di un mese fa l'ultima edizione del Festival di Sanremo aveva...

Firenze: Palazzo Pitti tra storia e moda
Lifestyle

Firenze: Palazzo Pitti tra storia e moda

28 Febbraio 2022

Firenze è ricca di storia, di cultura, ma anche la moda ha un ruolo fondamentale per il DNA della città. Il capoluogo toscano è anche la sede di uno degli eventi internazionali più importanti al mondo: Pitti Immagine Uomo....

Quiiky Magazine

Rivista di Viaggi & Lifestyle LGBTQ

Siamo la prima rivista italiana, online e cartacea, di Travel & Lifestyle a tematica LGBTQ+. Promuoviamo la sostenibilità e l'inclusione di ogni tipo di diversità nel mondo dei viaggi. Nostro testimonial e advisor Alessandro Cecchi Paone.

Scarica la nostra rivista via app

Categorie

  • Arte & Cultura (220)
  • Interviste (64)
  • Lifestyle (1.485)
  • Non categorizzato (1)
  • Travel LGBTQ+ & Inclusion (912)
QUIIKY TOUR OPERATOR

VIAGGI LGBTQ+ TAILOR MADE

Scopri di più ⟶

media partner

We support

Member of

Newsletter

Ricevi tutte le novità dall’universo rainbow

Clicca qui

© 2022 Quiiky Magazine by Sonders&Beach - ROC Lombardia n. 21970 del 13/02/2012 | ISSN 2281-6186

Privacy Terms

  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Contatti
Menu
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Contatti
  • Italiano