Nel contesto di un crescente riconoscimento internazionale delle identità di genere non conformi, la Germania sta cercando di fare un salto in avanti significativo con il suo “Self-Determination Act” (atto di autodeterminazione).
Proposto dal governo di coalizione di centro-sinistra, il disegno di legge mira a semplificare e umanizzare il processo per le persone trans* e non binarie che desiderano cambiare legalmente il proprio nome e genere sui documenti ufficiali.
Il contesto legale precedente
Fino ad ora, il sistema tedesco, simile a quello di molti altri paesi europei come l’Italia, ha posto una serie di ostacoli burocratici e psicologici davanti alle persone trans*. Secondo la legge vigente, istituita negli anni ’80, chiunque desideri cambiare il proprio genere deve sottoporsi a due valutazioni psicologiche e affrontare un processo giudiziario. Marco Buschmann, il ministro della Giustizia, ha etichettato questo processo come “degradante” e ha sottolineato l’urgente necessità di un cambiamento.
Novità introdotte dal “Self-Determination Act”
Se il “Self-Determination Act” diventa legge, eliminerà il requisito delle valutazioni psicologiche e permetterà alle persone di cambiare il proprio nome e genere presso un ufficio anagrafico semplicemente presentando un modulo di autodichiarazione. Per i minori di 14 anni, sarà necessario il consenso dei genitori o tutori; tra i 14 e 18 anni, in assenza di consenso, sarà possibile fare ricorso a un tribunale per la famiglia.
Controversie e ostacoli
Tuttavia, il percorso verso l’approvazione legislativa è stato complicato. La legge è stata presentata per la prima volta più di un anno fa e ha affrontato una serie di critiche e resistenze, anche da alcune organizzazioni femministe e gruppi conservatori. C’era anche la preoccupazione che il cambiamento potesse creare problemi nei database governativi, che è stato in seguito affrontato con alcune modifiche al disegno di legge.
Contesto sociale e altre protezioni
La Germania ha già alcune leggi e protezioni in materia di discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, ma queste variano da stato a stato. Il “Self-Determination Act” sarebbe un passo importante verso una politica più inclusiva e uniforme a livello nazionale. Questo avviene in un momento in cui la comunità LGBTQ+ tedesca cerca ulteriori riforme strutturali.
Verso un futuro più inclusivo
Se approvata, la legge posizionerebbe la Germania accanto a paesi come Belgio, Spagna, Irlanda, Lussemburgo e Danimarca, che hanno già abbracciato il principio legale dell’autodeterminazione in materia di identità di genere. “La nostra società progredisce più rapidamente delle nostre leggi. E in quanto governo, ci impegniamo a instaurare un fondamento legale che rifletta una società inclusiva, variegata e contemporanea“, afferma Lisa Paus, Ministro per la Famiglia.
Il “Self-Determination Act” rappresenta non solo un passo avanti nella politica tedesca, ma anche un modello potenziale per altri Paesi europei e del mondo. Rimane da vedere come evolverà il dibattito pubblico e legislativo ma, per ora, c’è un ottimismo cauto, seppur crescente, che la Germania stia effettivamente avanzando verso un futuro più equo e inclusivo.
Diritti LGBTQ+ in Germania
La Germania ha compiuto passi da gigante nell’ultimo mezzo secolo per quanto riguarda i diritti LGBTQ+. L’attività sessuale tra persone dello stesso sesso è legale dal 1968 in Germania Est e dal 1969 in Germania Ovest. L’età del consenso è stata uniformata nel 1994, eliminando qualsiasi discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Sul fronte lavorativo e nella fornitura di beni e servizi, la legislazione anti-discriminatoria è stata introdotta nel 2006, offrendo una protezione significativa alle persone LGBTQ+.
Dal 2017, il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legale e viene riconosciuta anche l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso. Quest’ultima era già parzialmente in vigore dal 2005, per quanto riguarda l’adozione del figlio del partner, e dal 2013 per il figlio del partner già adottato. Le coppie dello stesso sesso possono formare unioni civili dal 2001, e le persone LGBTQ+ possono servire apertamente nelle forze armate dal 2000.
In tema di identità di genere, la Germania ha permesso il cambio di genere legalmente dal 1981, e ha eliminato il requisito della sterilizzazione dal 2011. Inoltre, dal 2013, è il primo paese europeo a permettere una dicitura di “Terzo genere” sui certificati di nascita, permettendo ai bambini intersessuali di essere registrati senza un marcatore di genere specifico. Le terapie di conversione sono illegali sui minori dal 2020.
Per quanto riguarda la procreazione assistita, l’accesso alla fecondazione in vitro è aperto alle coppie lesbiche, anche se non è giuridicamente vincolante. La maternità surrogata commerciale rimane illegale, ma alcune eccezioni possono essere fatte per le coppie che ricorrono a questa pratica all’estero. Infine, gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini possono donare il sangue, ma con la restrizione di un periodo di astinenza sessuale di 12 mesi prima della donazione.
C’è ancora spazio per migliorare, specialmente in settori come la discriminazione indiretta e i crimini d’odio, dove la legislazione non è ancora uniforme a livello nazionale. Nonostante questo, la Germania rimane uno dei paesi più progressisti d’Europa per quanto riguarda i diritti LGBTQ+.
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