Robert Mapplethorpe, coreografia per una mostra a cura di Laura Valente e Andrea Villani in collaborazione con la Robert Mapplethorpe Foundation.
Al museo Madre d’arte contemporanea Donnaregina in Via Settembrini 79, Napoli fino al 08.04.2019
Gli scatti del fotografo in dialogo con opere archeologiche, antiche e moderne.
Coreografi internazionali al Madre per un inedito programma performativo ispirato all’artista americano.
Questa esperienza porta per la prima volta al museo d’arte contemporanea il format Abballamm’! ideato da Laura Valente – coordinamento Gennaro Cimmino, collaborazione di Susanna Sastro – progetto con cui da tre anni la direzione artistica danza del Ravello Festival, prodotto dalla Regione Campania, coinvolge i migliori talenti del territorio, a cui viene data l’occasione di prendere parte a residenze e progetti speciali che hanno coinvolto fino ad ora artisti come Dimitris Papaioannou, Marie Chouinard, Bill T. Jones.
“Le opere del fotografo americano non erano mai state poste in un confronto diretto, prima d’ora, con quell’evidente componente performativa che sembra animarle – spiegano i curatori Laura Valente e Andrea Viliani – La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee afferma così la sua vocazione di collettore fra diverse espressioni creative che si congiungono, qui e ora, per ripensare e rimodulare sperimentalmente la fruizione e la natura stessa di un museo.
Una “danza” fra opere e azioni coreografiche, che propone un’esperienza conoscitiva nuova delle opere dell’artista newyorkese, reinterpretate alla luce del dinamismo che scaturisce dai corpi ritratti, dai riferimenti alla scultura e alla pittura, dal trasporto sensuale e immediato suggerito proprio dalla ricerca di quella proporzione e perfezione formale che è una cifra costante della sua produzione.
Sono caratteristiche, queste, che si accordano con la rigorosa disciplina fisica e con le evoluzioni dinamiche proprie della danza.
Non è un caso, infatti, che i corpi di Bill T. Jones, Gregory Hines, Molissa Fenley e Lucinda Childs siano il doppio danzante delle più significative opere di Mapplethorpe.
L’obiettivo di questa mostra è, dunque, coniugare l’aspetto espositivo e quello coreografico, attraverso il coinvolgimento di artisti che, per tutta la durata della mostra stessa, realizzeranno degli interventi site-specific in dialogo con le opere e con le suggestioni che esse evocano, restituendo loro nuova forza e ampliando la prospettiva con cui il pubblico vi si avvicinerà.
A guidare gli autori e gli interpreti delle performance è una rigorosa attenzione ai temi, all’estetica e alla composizione delle fotografie di Mapplethorpe:
il richiamo ai canoni dell’arte neoclassica; l’affievolimento delle differenze fra generi e identità sessuali; il continuo concentrarsi sul contrasto bianco-nero; la fragilità (se non l’inesistenza) del confine fra dolore e piacere; il seducente glamourdella scena artistica e culturale newyorkese negli anni Settanta e Ottanta, di cui Mapplethorpe fu tra i massimi rappresentanti, mescolato ad un gioco di rimandi ed evocazioni ad una Napoli in perenne oscillazione tra vita e morte”.