Hero, un’organizzazione per i diritti LGBTQ+ londinese, ha riferito che, durante il lockdown nel Regno Unito, vi è stato un forte aumento del numero di persone LGBTQ+ in cerca di sostegno per la prevenzione al suicidio.
In particolare, il numero di persone che ha visitato le pagine web inerenti la prevenzione al suicidio dell’organizzazione è cresciuto di oltre 44% nei primi tre mesi dell’anno, per un totale di 11.000 persone.
La stessa situazione è stata segnalata da altre 8 associazioni benefiche alla BBC News. Gavin Boyd dell’organizzazione sanitaria “The Rainbow Project” ha affermato che nelle ultime tre settimane sono a conoscenza di 3 persone appartenenti alla comunità LGBTQ+ che si sono tolte la vita. Mentre Helen Jones, Ceo di MindOut, un servizio di assistenza per malattie mentali per la comunità LGBTQ+, ha dichiarato: “Si stanno spegnendo vite LGBT e dobbiamo saperne di più. È così frustante. La rilevazione di questi dati deve essere una campagna nazionale”.
Già nel 2018, il governo del Regno Unito aveva riconosciuto una prevalenza di problemi di salute mentale tra le persone LGBTQ+ e aveva deciso di lanciare il “Piano di Azione LGBT” con lo scopo di ridurre i suicidi tra la comunità. Ciò nonostante, il piano non è stato ancora attuato.