Sabato scorso la prima unione civile tra due ragazze a Sant’Elpidio a Mare
Spesso vi raccontiamo notizie di cronaca che ci fanno agghiacciare e rabbrividire, ma oggi vogliamo portare alla vostra attenzione una storia felice che costituisce un traguardo per una coppia e una testimonianza di come certa politica sia all’insegna della civiltà. Dal 5 giugno 2016 in Italia è in vigore la “legge Cirinnà” con la quale l’ordinamento giuridico italiano regolarizza le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Le unioni celebrate in Italia non sono state poche infatti al 31 dicembre 2017 se ne contano oltre 6.073. È stata la Regione Lombardia ad essere maggiormente interessata dal fenomeno seguita da Lazio ed Emilia Romagna, in coda Calabria, Basilicata e Molise. Sabato scorso sono state celebrate le prime unioni civili in un paesino della provincia di Fermo, precisamente Sant’Elpidio a Mare, comune delle Marche che conta poco più di diciassettemila abitanti. L’unione tra Immacolata Passaro e Scilla Romano è stata celebrata dal sindaco Alessio Terenzi, il quale ha affermato: “Devo dire che è stata una grande emozione anche per me, unire in matrimonio Imma e Scilla e, soprattutto, mi ha fatto enormemente piacere che loro abbiano voluto proprio me, per suggellare questa unione”. Spesso le notizie di cronaca testimoniano eventi spiacevoli che è giusto e doveroso raccontare e denunciare. Malgrado ciò credo sia altrettanto doveroso dare testimonianza della gioia che quelle due ragazze hanno provato stringendo l’unione civile che ha permesso il coronamento del loro sogno d’amore. Questo evento così importante ed emozionante è stato possibile attraverso l’esistenza della legge Cirinnà. A volte la politica funziona, spesso in ritardo, ma è giusto riconoscere a chi fa buone cose il merito di averle fatte. In questo modo si incoraggia il legislatore a continuare sulla strada intraprese che – in questo caso – potrebbe portare all’approvazione di una legge contro l’omofobia.