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Pride all’asilo: scoppia una bufera nazionale

Giovanni Blasi by Giovanni Blasi
17 Luglio 2018
Reading Time: 3 mins read

Il giorno precedente al pride di Bologna si è organizzato un pride all’asilo nido estivo del Comune di Casalecchio di Reno. In questo nido estivo, dato in concessione alla cooperativa Dolce, le maestre hanno voluto spiegare ai giovani allievi il significato del Gay Pride. Le maestre infatti hanno preparato dei fogli con scritto sopra “Ci siamo dipinti la faccia coi colori dell’arcobaleno per festeggiare insieme il Gay Pride, viva l’amore!”. L’episodio è diventato caso nazionale quando ad alcune lamentela da parti di pochi genitori alcuni politici hanno preso la palla al balzo per strumentalizzazioni improprie tendenti a screditare la comunità LGBT e il gay pride.

Alcune reazioni sull’episodio del pride all’asilo

Erika Seta, Capogruppo Forza Italia di Casalecchio di Reno ha detto: “Il laboratorio dedicato al gay pride, posto in essere presso il centro estivo nell’asilo Arcobaleno del quartiere Meridiana, è un fatto di gravità assoluta.” Forza Italia ha chiesto “di sciogliere immediatamente ogni rapporto esistente con la Cooperativa Dolcee l’asilo Arcobaleno e di procedere a nuovo affidamento”.

Bologna Sette, settimanale dell’Arcidiocesi di Bologna ha scritto riferendosi al caso avvenuto a Casalecchio di Reno: “La Chiesa di Bologna ha appreso con sconcerto che al centro estivo di una scuola dell’infanzia di Casalecchio di Reno è stato presentato l’evento del Gay pride a bambini in una fascia di età delicata come quella prescolare. Un tema così complesso meriterebbe di essere affrontato con maggiori cautele e sicuramente con il coinvolgimento pieno delle famiglie, prime responsabili dell’educazione dei figli”.

Il ministro della Famiglia Fontana ha dichiarato: “Siamo allibiti e preoccupati, sia perché in questa vicenda sono coinvolti bambini molto piccoli, sia perché l’iniziativa è stata presa all’insaputa dei genitori e, quindi, senza il loro consenso preventivo”.

children gay pride
by Pixabay

Come sono andate davvero le cose a proposito del pride all’asilo

Vincenzo Branà, Presidente Circolo Arcigay Il Cassero ha dichiarato: “Si parla di famiglie indignate, ma poi si scopre che le famiglie in realtà sono d’accordo con le educatrici e ne consegue un uso delle categorie molto curioso. I bambini non devono essere strumentalizzati politicamente, non devono essere bottini di guerra, sono i cittadini del futuro. Non è una dimenticanza se la nostra Carta Costituzionale in tema di scuola lascia fuori le famiglie (articolo 33), semmai un atto di grande lungimiranza che ci fa riflettere sulla pericolosità del concordare l’educazione scolastica con le famiglie: i bambini a volte vanno ancora salvati dalle famiglie. Succede ancora anche a Bologna che ragazzi gay e lesbiche vengano messi alla porta dai loro genitori perché omosessuali“.

Un papà di una bambina che ha partecipato all’attività del pride all’asilo ha dichiarato: “Vorrei esprimere il mio dissenso nel vedermi rappresentato da quel gruppo di genitori che si sono risentiti. Così come alcuni media hanno scritto in favore di chi ha visto questa attività in malo modo (quanti? chi?) si dovrebbe scrivere anche a proposito di ciò che pensa l’altra parte di mamme e papà che non vede di cattivo occhio un cartellone con su scritto Viva l’amore”. Poi continua affermando: “Sono state riportate delle cose in maniera superficiale. Ad esempio, le letture citate fanno parte della collezione di libri che da almeno inizio anno stanno lì all’asilo: i genitori che tanto tengono all’educazione dei propri figli hanno mai dato un occhiata alla biblioteca del nido? Al progetto didattico? I media sono riusciti a far diventare un’attività fatta da dei bimbi che sarà durata al massimo un’ora fra letture e disegni, in una succursale della parata per l’orgoglio gay. Io non sono uno psicologo, nè un pedagogista, ma preferisco che mia figlia capisca che il mondo non è solo bianco o nero così, in maniera graduale, leggera e spensierata, e non in modo violento e discriminatorio proprio di molti adulti”. Infine asserisce: “di sicuro mia figlia e gli altri bimbi non diventeranno gay per aver disegnato un arcobaleno, e se un giorno qualcuno di loro scoprisse di esserlo spero che questo bigottismo spesso causa di episodi di bullismo e discriminazione che hanno portato al suicidio di molti ragazzi, sia superato”.

 

 

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