Cadmus: tra Realismo magico e omoerotismo
Paul Cadmus (New York, 1904 – Weston, 1999) è un artista statunitense che, soprattutto nella prima parte della sua carriera, ha mostrato di cedere a pochi compromessi con la censura e la morale corrente, rivelando, attraverso un linguaggio figurativo di forte impatto e una poetica venata d’ironia, il vero volto del perbenismo e l’ipocrisia della società americana. La figurazione espressiva e sensuale della sua pittura, spesso avvicinata al Realismo magico, esprime una sottile critica sociale attraverso un certo sarcasmo.
Figlio di due artisti, Cadmus entrò alla National Academy of Design della città natale quando aveva quindici anni. Finiti gli studi nel 1926, trovò lavoro come illustratore presso un’agenzia pubblicitaria. Nei primi anni Trenta, dopo aver conosciuto il pittore Jared French frequentando l’Art Students League, intraprese un viaggio per l’Europa insieme a lui, che poi diventò suo amante. I due visitarono la Francia, la Germania, l’Italia e la Spagna, dove si stabilirono per qualche tempo nell’isola di Maiorca. Nel 1933, tornato negli Stati Uniti, l’artista si impose tra ammirazione e polemiche all’attenzione del pubblico statunitense con diversi dipinti che, attraverso una tecnica antica (tempera all’uovo) e uno stile riferibile al Rinascimento italiano (e più in generale alla tradizione della pittura europea), mostravano da una prospettiva davvero inedita le contraddizioni della società americana di quegli anni segnata dalla crisi economica e dal New Deal.
Nel 1934 una sua opera provocò uno scandalo, tanto che fu espulsa dalle sale della Corcoran Gallery di Washington dove doveva essere esposta. The Fleet’s In mostra alcuni militari in atteggiamento troppo rilassato e risoluto (per i tempi) accompagnati da diverse prostitute. Tra i personaggi rappresentati anche un civile, un uomo elegante e dal fare suadente che offre le proprie sigarette ai marines. E poi c’è anche un’anziana che, come messa in disparte, trascina con sdegno il suo cagnolino al guinzaglio; tuttavia pare difficile capire se la sua indignazione scaturisca dalla promiscuità del gruppo di quei giovani, o dal fatto che nessuno la inviti a partecipare…
Per evitare probabilmente le polemiche, col passare degli anni la sua pittura si fece meno caustica, dedicandosi così al nudo maschile (ormai iconici i suoi dipinti grondanti di un compiaciuto e poco velato omoerotismo) e a soggetti meno critici. Non di rado, infatti, alcuni suoi importanti progetti pubblici e di ampio respiro erano stati censurati o accantonati, diventavano oggetto di polemica proprio a causa dell’iniziale verve di liberazione e coscienza di sé che trapelava viva dai suoi “indecorosi” soggetti.
Interessanti anche alcune fotografie di paesaggio e nudo maschile che Cadmus realizzò insieme all’amante Jared French e alla moglie di quest’ultimo, Margaret Hoening. I tre avevano formato un collettivo dal nome PaJaMa (dalle prime due lettere del nome di battesimo di ciascuno). Le foto, realizzate per un ristretto pubblico di amici, furono scoperte negli anni ’70 del ‘900. Al loro obiettivo non sfuggì il fotografo George Platt Lynes o il trentenne Tennessee Williams, fotografato al 5 St. Luke’s Place di New York (lo studio di Cadmus) nel 1943.