La Nuova Zelanda ha vietato la terribile pratica della terapia di conversione LGBTQ+ in tutto il Paese. Ora qualunque tentativo di cambiare l’orientamento sessuale, l’identità di genere o l’espressione di genere di una persona verrà punito con fino 5 anni di reclusione.
A riguardo, Kris Faafoi, ministro della giustizia della Nuova Zelanda, ha dichiarato: “Coloro che hanno sperimentato pratiche di conversione parlano di problemi di salute mentale, depressione, vergona, stigma in corso e, perfino, di pensieri suicidi.
La terapia di conversione non ha posto nella moderna Nuova Zelanda.
Operatori sanitari, leader religiosi e difensori dei diritti umani qui e all’estero si sono espressi contro queste pratiche dannose e in grado di perpetuare il pregiudizio, la discriminazione e gli abusi nei confronti dei membri della comunità arcobaleno”.
Ricordiamo che la Nuova Zelanda è un Paese con una legislazione avanzata in materia di diritti LGBTQ+. L’omosessualità è legale dal 1986, dal 1993 sono state introdotte leggi per tutelare la comunità sul lavoro, nel godimento di beni e servizi e in tutte le altre aree quali discriminazioni, discorsi d’odio… e il diritto di cambiare legalmente genere. Dal 2002 vengono riconosciute ufficialmente le coppie dello stesso sesso e dal 2013 i matrimoni gay e le adozioni per le coppie LGBTQ+. Nel 2018 vengono cancellati tutti quei precedenti penali per il solo fatto di essere gay.