Netflix porta sui piccoli schermi il successo editoriale di Calebb Carr: L’alienista.
Ci sono libri che ti capitano in mano per caso: non sono preceduti dal battage pubblicitario di un film, magari l’autore non lo conosci, ma compri quel libro perchè ti fai colpire “semplicemente” dalla trama. E quando “L’alienista” uscì nelle librerie nel 1994 più o meno fu così: Calebb Carr era un autore poco conosciuto in Italia, il volume uscì senza particolare clamore, ma la trama, forse non particolarmente originale nella sua ossatura – la caccia ad un serial killer – lo diventava per via di due fattori: l’ambientazione storica, il 1896 e poi il fatto che fra i protagonisti c’è Theodore Roosvelt, futuro presidente degli Stati Uniti, che nel romanzo è ancora “solamente” capo della polizia della Grande Mela.
L’originalità del romanzo stava (perchè ora ci si è abituati un po’ a tutto) nell’indagine “moderna” che i protagonisti compivano per stanare il pericoloso serial killer: impronte digitali, profili piscologici, insomma tutto l’armamentario moderno, prima di CSI, Bones e compagna cantando.
L’alienista del titolo è lo psicologo Laszlo Kreizler.
Il libro, bisogna dirlo, perde un po’ di smalto nel finale, quando il colpevole viene scoperto. Essendo sostanzialmente un poliziesco una volta scoperto il cattivo viene a mancare ovviamente la suspence, ma è tutto quello che ci sta prima il vero pilastro dell’opera letteraria.
Ora tutto questo, a distanza di tanti anni, diventa un telefilm per Netflix in dieci puntate, da 45 minuti l’una, insomma un vero e proprio poliziesco in costume. Fra i protagonisti: Daniel Brühl, Luke Evans, Dakota Fanning, Brian Geraghty, Robert Wisdom, Douglas Smith, Matthew Shear, Q’Orianka Kilcher, Matt Lintz.
Insomma, fa sempre piacere quando un libro che ti ha sorpreso, dopo anni diventa, speriamo, un bel telefilm, che debutterà appunto sulla piattaforma dedicata il 19 aprile.
Marco C’è, La Domenica di Marco Cevolani
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