A Milano al Liceo Leonardo Da Vinci appare un manifesto omofobo: “Gay c’è poco da essere pride: come infettare il mondo con un mare di malattie…”
Brutto caso di omofobia al Liceo Da Vinci di Milano, dove la disinformazione e l’odio hanno preso il post dell’istruzione. È stato affisso un manifesto dal titolo: “Gay: C’è poco da Essere Pride… Come infettare il mondo con un mare di malattie legate al comportamento omosessuale”.
L’episodio prima di questo manifesto: un gruppo studentesco la scorsa settimana aveva indetto una riunione per discutere dei diritti della comunità lgbt. L’iniziativa non è piaciuta ad 11 docenti del liceo, che infastiditi hanno prontamente scritto ai genitori degli studenti per riportare il fatto.
Ad una settimana di distanza appare questo manifesto, in forma ovviamente anonima.
Dura la reazione del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, che commenta: “In Italia ricomincia a soffiare una preoccupante aria di discriminazione. Nel manifesto che sostiene un’inesistente correlazione tra orientamento sessuale e l’incidenza di infezioni sessualmente trasmissibili, vengono riproposti i classici stereotipi e le mezze verità strumentali che negli anni hanno fatto da base per giustificare la discriminazione nei confronti delle persone Lgbt”.
Il manifesto omofobo apparso al Liceo Da Vinci di Milano
“Questo orribile episodio si inserisce in un clima politico che sta pericolosamente virando verso odiose posizioni di divisione, intolleranza e chiusura, con l’emersione di spinte fasciste e reazionarie che preoccupano tutte e tutti noi. Dipingere la comunità Lgbt come un gruppo di ‘untorì’ vuole proprio aumentare la diffidenza e il discredito nei nostri confronti agli occhi della collettività. Noi non ci stiamo. Il nostro movimento lavora da decenni per diffondere una cultura della sessualità libera e responsabile; lavorando con dedizione per informare tutti i cittadini sulle infezioni sessualmente trasmissibili che, spiace doverlo ricordare nel 2018, a differenza degli omofobi, non discriminano in base all’orientamento sessuale.” Questo il commento di Sebastiano Secci, presidente del Circolo Mario Mieli.
Scarica QMagazine sul tuo cellulare, disponibile su Apple e Android!