Ricordate Matthew Shepard?. Lui era un ragazzo dichiaratamente gay che frequentava la facoltà di scienze politiche nel Wyomingi. E’ stato massacrato di botte da due omofobi, James McKinney e Russell Arthur Henderson, il 7 ottobre 1998. L’8 ottobre fu ritrovato da un ciclista che affermò di non avere quasi riconosciuto in lui un essere umano ma uno spaventa passeri a causa di come il suo corpo era “contorto”. Infatti i due criminali lo torturarono e poi abbandonarono per strada il suo corpo ridotto a brandelli, legato ad un cancello. In quell’epoca ancora l’omosessualità negli Stati Uniti era un tema molto caldo e ostacolato da molti movimenti che propagandavano l’odio contro gli appartenenti alla comunità LGBT. E’ tanto vero questo che la cerimonia funebre venne disturbata da proteste anti-gay al grido dello slogan “Matthew marcisce all’inferno”. I genitori per timore che la sua sepoltura in un cimitero cattolico venisse profanata, interruppero la cerimonia e per 20 anni si sono tenuti le ceneri del figlio.
Le ceneri di Matthew Shepard avranno una degna sepoltura
A Washington vi è una chiesa episcopale che da tempo sostiene la comunità LGBT. In quella chiesa non solo è stata celebrata la prima unione gay della città, ma è stato accolto anche un reverendo apertamente gay. Questo luogo è il migliore per custodire le ceneri di questo ragazzo.
“È il posto perfetto. Siamo sollevati per aver trovato per lui l’ultima dimora, un posto che anche lui avrebbe amato“, ha affermato il padre di Matthew, Dennis Shepard.