Nuovo episodio di omofobia negli Stati Uniti
L’omofobia è una brutta bestia, sopra tutto se sono gli organi dello Stato ad assumerla! In Italia si è riacceso il dibattito sul mondo gay sopra tutto in conseguenza della dichiarazione del ministro Fontana. Anche negli Stati Uniti un braccio dello Stato si è schierato contro la comunità LGBT. Non si tratta di un ministro ma della Suprema Corte. Il pretesto che ha consentito all’organo giudicante più importante del Nord America di parlare dei diritti gay è un fatto avvenuto tempo fa. Jack Phillips nel 2012 si era rifiutato di realizzare una torta nuziale per una coppia gay. Phillips, cristiano protestante, aveva pronunciato il proprio “no” in faccia a David Mullins e Charlie Craig, a causa del il suo credo religioso. La coppia così si rivolse alla Commissione per i diritti civili del Colorado e alle Corti dello Stato, le quali avevano dato ragione alla coppia, condannando il pasticciere. I legali di quest’ultimo hanno portato la causa a Washington. Qui la Corte Suprema ha ribaltato le precedenti sentenze con un voto di 7-2 in favore del pasticciere. In questo modo l’importante organo statunitense si è schierato dalla parte dell’omofobia. Il giudice Kennedy ha affermato che questioni di questo genere «necessitano di ulteriori approfondimenti nelle corti. Queste dispute devono essere affrontate con tolleranza, senza mancare di rispetto alle legittime credenze religiose e senza sottoporre a giudizi indegni gli omosessuali».