La scorsa settimana, la Commissione esecutiva dell’Unione Europea ha lanciato una nuova strategia per proteggere le persone LGBTQ+ dopo un aumento dell’omofobia nel continente. In particolare, la strategia è stata pensata per proteggere gli abitanti di quegli stati dove i governi pubblicizzano apertamente una propaganda anti-LGBTQ+.
La nuova strategia per l’uguaglianza dell’Unione Europea si pone come una sfida verso quei governi, come quelli di Polonia e Ungheria, che nell’ultimo anno si sono mostrati sempre più omofobi e guidati da una forte propaganda anti-LGBTQ+.
A tal proposito, Vera Jourova, vicepresidente della Commissione Europea ai valori e alla trasparenza, ha dichiarato in una conferenza stampa: “Difenderemo i diritti delle persone LGBT contro coloro che hanno sempre più desiderio di attaccarle da questo punto di vista ideologico. È il 2020 e l’odio e la discriminazione verso le persone appartenenti a minoranze sessuali in realtà non appartengono all’Europa”.
Secondo i dati emersi dall’indagine della Commissione Europa, durante il 2019 il 43% delle persone LGBTQ+ intervistate ha affermato di sentirsi discriminato rispetto ad un 37% del 2012. A fronte di questo aumento però il 76% dei cittadini europei ha affermato che le persone LGBTQ+ dovrebbero avere gli stessi diritti delle persone eterosessuali (71% nel 2015).
La Commissione ha inoltre proposto di includere i crimini d’odio di natura omofobica nell’elenco dei reati gravi come il terrorismo o il traffico di esseri umani, materie nelle quali l’Unione Europea può stabilire delle regole minime.
Infine l’UE, tramite suddetta strategia, imporrà che lo status di famiglia LGBTQ+ non venga perso quando si attraversano frontiere di stati in cui tale diritto non è ancora riconosciuto.