Una svolta epocale segna la storia della Lettonia, un Paese che fino a trent’anni fa considerava l’omosessualità illegale. L’8 luglio, Edgars Rinkevics, un politico di lungo corso che ha fatto coming out nel 2014, è entrato in carica come presidente, diventando il primo capo di Stato apertamente gay dell’Unione Europea. Questo evento rappresenta un passo significativo nella lotta per l’uguaglianza LGBTQIA+ in Europa, sebbene la Lettonia abbia ancora molto da fare per garantire piena parità di diritti ai cittadini LGBTQIA+. La nomina di Rinkevics sancisce non solo un momento simbolico di riconoscimento e visibilità per la comunità LGBTQIA+ in Lettonia, ma è anche un segnale di cambiamento per l’intera Unione Europea.
La carriera politica di Rinkevics ha attraversato numerosi ruoli e responsabilità, dalla diplomazia alla difesa, per poi raggiungere il vertice del potere politico. Dall’aver lavorato come giornalista per la Radio Lettone occupandosi di politica estera e relazioni internazionali, al raggiungimento del ruolo di segretario di Stato per la Difesa, Rinkevics ha poi ottenuto il mandato presidenziale, una carica che viene eletta ogni quattro anni dal parlamento lettone.
CHI È EDGARS RINKEVICS
Edgars Rinkevics è nato nel 1973 e si è laureato in Storia e Filosofia all’Università della Lettonia. La sua carriera politica ha avuto inizio nel 1997, quando è stato nominato vice segretario di Stato per la Difesa. Successivamente è stato promosso a segretario di Stato e nel 2002 è diventato vice capo delegazione nelle negoziazioni che hanno portato alla entrata della Lettonia nella NATO.
Nel 2011, Rinkevics è entrato nel governo di centro-destra di Valdis Dombrovskis come ministro degli Esteri. Lo stesso anno, è nato il partito di ispirazione liberal-conservatore Unità, a cui hanno aderito sia Dombrovskis che Rinkevics. Quest’ultimo è stato poi eletto presidente nel maggio 2023, sostituendo Egils Levits, che aveva ricoperto la carica presidenziale per quattro anni.
La sua presidenza segna un capitolo importante nella storia della Lettonia e dell’Unione Europea, che non aveva mai avuto un capo di Stato apertamente gay.
RINKEVICS E LA POLITICA ESTERA
La presidenza di Rinkevics può essere vista non solo come un segno di progresso in termini di diritti LGBTQIA+ ma anche come una risposta alla politica omofobica di alcuni leader stranieri, in particolare di Vladimir Putin in Russia. L’elezione di Rinkevics interviene in un contesto in cui la Lettonia, in una presa di posizione decisa, ha condannato ufficialmente i crimini russi commessi in Ucraina nel voto parlamentare di inizio 2023.
Questa posizione contro le azioni russe in Ucraina e l’omotransfobia sostenuta dal governo di Putin rafforza l’immagine della Lettonia come nazione in grado di affrontare i propri problemi interni, pur mantenendo un occhio critico e vigile sulla scena internazionale. Rinkevics, con la sua presenza e il suo background come ministro degli Esteri, è ben posizionato per guidare la Lettonia in queste questioni di grande importanza.
La sua elezione può quindi essere interpretata come un chiaro messaggio di sfida all’omotransfobia di Putin. Il coraggio di Rinkevics di vivere apertamente la sua omosessualità, in un contesto politico spesso ostile, ha un potenziale simbolico significativo. Può ispirare altri a resistere all’omofobia e alla discriminazione, sia in Lettonia che in tutto il mondo.
I DIRITTI LGBT IN LETTONIA
Nonostante la nomina di Rinkevics rappresenti un grande passo in avanti, i diritti LGBTQIA+ in Lettonia rimangono limitati. L’omosessualità è stata decriminalizzata nel 1992, poco dopo l’indipendenza della Lettonia dall’Unione Sovietica, ma la legge lettone non riconosce il matrimonio egualitario né alcuna forma di partenariato per le coppie dello stesso sesso. Nel 2006, la Lettonia ha addirittura modificato la sua Costituzione per vietare esplicitamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Sebbene le persone LGBTQIA+ possano legalmente adottare bambini se single e abbiano più di 25 anni, le coppie dello stesso sesso non possono adottare lo stesso bambino. Tuttavia, nel 2006 il parlamento lettone ha approvato un emendamento al codice del lavoro per vietare la discriminazione sul posto di lavoro sulla base dell’orientamento sessuale.
La strada verso l’uguaglianza per la comunità LGBTQIA+ in Lettonia è ancora lunga, ma l’elezione di Rinkevics è un segno positivo e incoraggiante di cambiamento. La sua leadership potrebbe portare alla realizzazione di una Lettonia più moderna e inclusiva, come da lui promesso nel suo discorso di insediamento.