La vita privata di Leonardo da Vinci, celebre artista e scienziato italiano del Rinascimento, è stata oggetto di grande curiosità e discussione per molti anni. In particolare, alcune scoperte e interpretazioni da parte di studiosi hanno suscitato speculazioni sulla sua possibile omosessualità.
Partiamo subito col sottolineare che nel Rinascimento l’omosessualità non era considerata in modo univoco come un orientamento sessuale, ma piuttosto come una pratica sessuale. Anche le terminologie erano totalmente differenti. A quei tempi, la cosiddetta “sodomia” (termine di origine religiosa che indica rapporti sessuali “non finalizzati alla procreazione”), veniva punita con la pena di morte. Risulta evidente, quindi, che la poca chiarezza che abbiamo oggi in merito all’omosessualità di Leonardo da Vinci sia dovuta alla probabile decisione dell’artista di vivere in segretezza la sua attrazione romantica e sessuale verso le persone dello stesso sesso.
Tuttavia, ci sono diverse prove storiche che suggeriscono una possibile omosessualità di Leonardo Da Vinci e in questo articolo cercheremo di scandagliarle per cercare di rispondere alla domanda: “Era davvero Leonardo Da Vinci gay?”
Leonardo Da Vinci gay: i documenti espliciti
Nel 1476 Leonardo Da Vinci fu accusato di sodomia insieme ad altri tre uomini, dopo una denuncia anonima. Nonostante il processo si concluse con l’assoluzione di Leonardo e degli altri imputati (in quanto anonima e, quindi, non accettabile), questa accusa è stata spesso citata come prova dell’omosessualità di Leonardo.
Un altro documento piuttosto chiaro a riguardo dell’attrazione romantica di Leonardo da Vinci nei confronti degli uomini riguarda un suo scritto. In una riflessione platonica sull’amore, Leonardo Da Vinci utilizza un doppio genere maschile scrivendo di “amante giunto all’amato”:
“Movesi l’amante per la cosa amata come il suggietto con la forma, come il senso col sensibile, e con seco s’uniscie e fassi una cosa medesima (…). Quando l’amante è giunto all’amato, lì si riposa“. (Fonte: biografie di Giovanni dall’Orto).
Leonardo Da Vinci gay? Le opere e i disegni controversi
Altre prove sull’omosessualità di Leonardo Da Vinci ci arrivano da alcuni suoi schizzi, ma anche e direttamente da alcune delle sue opere più famose.
I disegni e gli schizzi
Partiamo dai disegni. Alcuni suoi schizzi dimostrano in modo evidente che i ritratti di giovani androgini di Leonardo non erano “asessuati” come hanno sostenuto per tanto tempo gli storici dell’arte. Di recente è stato scoperto un disegno che mostra un angelo annunciante modificato da Leonardo con l’aggiunta di un’evidente erezione. Non è chiaro se questa modifica sia stata fatta dagli allievi di Leonardo (che comunque ci danno un’idea del clima nella sua bottega) o dal maestro stesso.
Contrariamente a quanto affermano gli storici, Leonardo non era un individuo pudico e privo di sessualità come si è creduto per molto tempo. Poiché non aveva relazioni eterosessuali evidenti, gli storici hanno negato l’esistenza stessa della sua sessualità. Tuttavia, Leonardo ha scritto storie “piccanti” nei suoi appunti, ha disegnato almeno tre volte scene di sesso eterosessuale (una volta in uno studio anatomico) e ha creato figure che oggi potremmo definire “pornografiche“.
Tra queste figure, secondo quanto testimonia il pittore e scrittore Giampaolo Lomazzo, c’erano ritratti di ragazzi con vistose erezioni, disegni che furono, tuttavia, distrutti.
Un altro disegno, contenuto nel “Codice Atlantico”, è giunto a noi oggi: questo confermerebbe la relazione sessuale tra Leonardo Da Vinci e il suo discepolo Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaj: nel disegno compaiono due membri virili in erezione, dotati di gambe e coda, che marciano verso un orifizio anale sopra il quale c’è scritta la parola: “Salaj”.
Passiamo, invece, ora alle opere d’arte.
Monna Lisa, La Gioconda
Il celebre dipinto La Gioconda (noto anche come Monna Lisa) è stato interpretato da alcuni studiosi come un ritratto dell’amante di Leonardo, il Salaj.
Silvano Vinceti, uno dei massimi esperti mondiali di storia dell’arte, ha recentemente svolto una dettagliata analisi a raggi infrarossi della celebre opera di Leonardo da Vinci al fine di fornire al mondo dell’arte una visione più approfondita di uno dei dipinti più famosi di tutti i tempi. Secondo Vinceti, l’opera è stata realizzata prendendo ispirazione da due modelli: Lisa Gherardini, moglie di un ricco mercante fiorentino, e Gian Giacomo Caprotti, allievo e amante di Leonardo.
Secondo Vinceti, la Gioconda sarebbe un’opera androgina, che rappresenta sia l’uomo che la donna. Questa teoria trova fondamento in alcune somiglianze riscontrate tra l’apprendista di Leonardo e la figura della Gioconda, tra cui il naso, la fronte e il sorriso dell’opera. Il celebre storico d’arte ha reso nota questa sua interpretazione in un’intervista al quotidiano britannico “The Telegraph”.
Il dipinto di San Giovanni Battista
Anche il celebre dipinto San Giovanni Battista è stato oggetto di interpretazioni sulla sessualità di Leonardo Da Vinci.
Il soggetto dell’opera è sensuale, dai gesti ambigui e dal sorriso seducente, tentatore.
Secondo quanto ipotizzato, il volto ritratto nell’opera sarebbe sempre quello di Gian Giacomo Caprotti, soprannominato il “diavolo” da Leonardo.
Il viso del giovane allievo compare in numerose altre opere pittoriche e disegni dell’artista, tra cui l’”Angelo incarnato”, una versione erotica dell’Angelo perduto, di cui esiste solo una copia anonima conservata al Louvre.
Leonardo Da Vinci gay: una serie televisiva affronta apertamente la questione
Le prove che abbiamo precedentemente descritto sono soggette a interpretazioni diverse e spesso contrastanti, e non c’è prova certa che confermi l’omosessualità di Leonardo. Inoltre, anche se fosse vero che Leonardo avesse avuto relazioni sessuali con uomini, questo non lo renderebbe automaticamente “omosessuale” nel senso moderno del termine, dal momento che nel Rinascimento la pratica della sodomia era diffusa tra uomini eterosessuali e non era necessariamente legata a un orientamento sessuale.
In ogni caso, la questione dell’omosessualità di Leonardo da Vinci continua a destare grande interesse e curiosità, alimentando dibattiti e ricerche tra gli studiosi di tutto il mondo.
Una serie televisiva ha deciso di rappresentare apertamente l’omosessualità di Leonardo Da Vinci. Ci stiamo riferendo a “Leonardo”, kolossal di 8 episodi, prodotto da Lux Vide con Rai Fiction ed altre grandi produzioni, che vede la partecipazione di attori d’eccezione come Aidan Turner, Matilda De Angelis, Giancarlo Giannini, Freddie Highmore.
La serie televisiva, creata da Frank Spotnitz e Steve Thompson, propone una nuova interpretazione della vita di Leonardo da Vinci, mostrando il lato umano dell’artista e mettendo in luce la sua creatività, la sua passione per la conoscenza e la sua sessualità. Ma esplora, in particolare, la relazione tra Leonardo e il suo allievo e assistente, Salai, il modello e collaboratore di Leonardo per molti anni, che, come abbiamo precedentemente descritto, è stato ritenuto uno dei possibili amanti dell’artista.
Frank Spotnitz nella conferenza stampa di lancio della serie televisiva ha detto: “Abbiamo attinto da tantissime fonti, ci siamo convinti, proprio partendo dalle varie fonti, che fosse reale l’omosessualità di Leonardo. L’obbligo di verità nel ritrarre l’artista e l’uomo comprendeva anche questo aspetto della sua vita. La storia d’amore con Caterina diventa così in questo modo ancor più commovente, perché non si fondava sul sesso, sull’attrazione fisica, aprendo questa dimensione affettiva così profonda. Molto più di quanto possa essere una relazione estemporanea. Ecco perché era importante parlarne“.
Indipendentemente dalle speculazioni sulla sua vita privata, Leonardo rimane un gigante della cultura italiana e mondiale, la cui straordinaria eredità artistica e scientifica continua a ispirare e affascinare milioni di persone in tutto il mondo.
Il tour alla scoperta di Leonardo da Vinci gay
Come tour operator, noi di Quiiky organizziamo annualmente dei tour gay friendly alla scoperta delle opere di Leonardo Da Vinci presenti nella città di Milano, soffermandoci in particolari sui dettagli queer. Visitiamo, ad esempio, la Galleria Ambrosiana per vedere il Codice Atlantico e il ritratto di Salaì. Il Castello Sforzesco è la tappa successiva, seguita dalla Vigna di Leonardo, che è una delle più antiche d’Europa per la “Malvasia di Candia Aromatica”.