La politica globale sul riconoscimento e la protezione dei diritti delle persone transgender si trova di fronte a un nuovo e critico ostacolo. La Duma di Stato, la camera bassa del parlamento russo, ha approvato un disegno di legge che vieta categoricamente il “cambio di sesso”, mettendo in pericolo il benessere fisico, mentale e sociale di un’intera comunità di individui. Il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha definito questa decisione una misura di protezione per i cittadini e i figli della Russia, sostenendo che il tasso di operazioni di cambio di sesso negli Stati Uniti, aumentato di 50 volte negli ultimi dieci anni, rappresenta una “tendenza disastrosa“.
Le specifiche del disegno di legge anti-transgender
Il disegno di legge, annunciato da Vladimir Putin in concomitanza con la decisione di etichettare l’omosessualità come malattia mentale da curare, è una mossa radicale che delegittima l’idea stessa di affermazione del genere. Piuttosto che rispettare l’identità di genere di un individuo come una dimensione socioculturale unica e autentica, questa legislazione cerca di ancorare l’identità di genere unicamente al sesso biologico, eliminando così qualsiasi apertura alla diversità di genere nella società russa.
Il disegno di legge vieta ai medici di eseguire interventi chirurgici di “cambio di sesso”, ad eccezione dei casi che coinvolgono “anomalie fisiologiche ereditarie”. Questa restrizione si estende anche alla terapia ormonale. Inoltre, le carte d’identità non possono più essere modificate sulla base dei certificati medici di “cambio di sesso”.
La legge prevede anche due emendamenti chiave. Il primo rende il “cambio di sesso” da parte di uno o entrambi i coniugi una causa di annullamento del matrimonio, una regola che può essere applicata retroattivamente. Il secondo vieta alle coppie in cui uno dei partner ha subito un “cambio di sesso” di adottare bambini. Inoltre, se un individuo “cambia sesso” all’estero, non sarà in grado di ottenere un documento d’identità russo con il nuovo genere.
Conseguenze sociali e internazionali
Le conseguenze di questa legge sono vaste e profondamente dannose, sia per le persone trans in Russia che per la comunità LGBTQIA+ a livello internazionale. Non solo questa legge mette a rischio la salute mentale e fisica delle persone trans, negandogli l’accesso all’assistenza medica necessaria, ma distrugge anche famiglie e relazioni, annullando i matrimoni di coloro che effettuano una transizione di genere.
Questa legge rappresenta un attacco diretto ai diritti umani fondamentali e costituisce un pericoloso precedente a livello internazionale. Secondo alcuni avvocati per i diritti umani russi, viola palesemente gli articoli della Costituzione russa che garantiscono l’uguaglianza dei diritti a tutti i cittadini, oltre a contraddire il diritto all’autodeterminazione sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Questa legge è l’ultima di una serie di provvedimenti restrittivi adottati dal governo russo nei confronti dei diritti delle persone LGBT+. Putin ha lanciato questa offensiva come parte di una strategia per affermare la Russia come una roccaforte dei “valori tradizionali” nella politica globale.
Confronto con la situazione in Ucraina ed Estonia
Nel contesto delle recenti aggressioni della Russia, è interessante notare il contrasto con i paesi vicini come l’Ucraina e l’Estonia. Mentre la Russia si sforza di limitare i diritti della comunità LGBTQIA+, in Ucraina continua il dibattito per l’approvazione delle unioni civili, nonostante l’invasione russa. L’Estonia, un tempo sotto l’oppressione dell’ex Unione Sovietica, ha approvato il matrimonio egualitario nel giugno 2023.
La questione centrale qui non riguarda solo il diritto all’autoidentificazione di genere, ma riguarda più in generale la questione del rispetto dei diritti umani, la libertà di espressione e il diritto all’autodeterminazione.