A Padova l’attivismo culturale di Arcigay conquista i cuori degli abitanti della città!
Io adoro l’arte, la filosofia, la storia così come ogni altro tratto che compone quella meravigliosa essenza dal nome cultura. Spesso mi trovo a teatro a Milano per scrivere articoli a sfondo culturale. Durante un viaggio in Slovenia in occasione della Pink Week, di cui parleremo a breve su QMagazine ho conosciuto un ragazzo attivista del mondo queer italiano e straniero.
Questo ultimo durante i nostri dialoghi ha colto dalle mie parole l’amore che nutro per il teatro e perciò, dato che sapeva che scrivo per QMagazine, mi ha parlato di una sua amica che attraverso gli spettacoli teatrali promuove le attività dell’arcigay di Padova. L’autrice della maggior parte dei testi teatrali che ogni anno sono messi in scena dalla compagnia “Tralaltro” di Arcigay Padova è Arianna Negro la quale spesso cura anche la regia degli spettacoli.
Arianna spiega a QMagazine: “mi ritengo molto fortunata per avere avuto questa possibilità, fare la sceneggiatrice e regista teatrale è il sogno della mia vita, ho lasciato i miei studi a farmacia per fare questo e arcigay mi ha dato un enorme possibilità credendo tanto in me, la compagnia è composta da attori amatoriali e non amatoriali determinati, pieni di passione e coraggiosi”. La ragazza continua: “in genere sono testi a tematica LGBTQIA+, ma non sempre, di base sono spettacoli teatrali che cercano di far riflettere lo spettatore. Nella maggior parte dei casi sono testi drammatici, ma questo perché io ho una forte propensione per il dramma ed è quello che so scrivere meglio. Non siamo professionisti, eccetto qualcuno. Lo facciamo tutti – sia io che gli attori – per hobby, per passione e per far conoscere arcigay e le attività che propone in giro”. Arianna ci racconta che quest’anno sono stati messi inscena due spettacoli. “La rassegnazione degli Dei – asserisce Arianna – scritto e diretto da me, è una rivisitazione in chiave avanguardistica del mito di Narciso. Narciso cade nella trappola di Afrodite che lo maledice ad amare solo sé stesso. Eco che era la compagna di Narciso, si reca da tutti gli Dei per chiedere una grazia. Il suo calvario permette di fare luce sul punto di vista degli Dei che ormai sono rassegnati. Sfruttano ciò che dovrebbero proteggere e nessuno di loro muove un passo per aiutare Eco. Il secondo “La cella zero” scritta da Antonio Mocciola e Pietro Ioia, che ho diretto io, parla invece della vera storia di Pietro Ioia che negli anni 70 subì degli abusi nel carcere di Poggioreale”.
Arianna quali emozioni provi mentre costruisci lo spettacolo? “a teatro si è tutti una grande squadra, passi nove mesi in gruppo e quando arriva il grande giorno sei fiera di ognuno dei tuoi attori. Quando sono a teatro sento tante emozioni, affetto, soddisfazione e tanta ansia ma perché io sono un tipo molto ansioso. Scrivere per me è sempre stato un modo per rinchiudermi in un mondo tutto mio. Con il teatro posso dare vita ai personaggi che ho in mente, posso dargli la sfumatura che ho immaginato e comunicare le parole in forma visiva al pubblico. Mi concentro sui drammi perché sono quelli che mi piace di più vedere e scrivere, mi incuriosisce molto vedere su cosa il pubblico si commuove”.
A proposito di Arcigay Padova
“Credo fortemente che l’attivismo sia importante, siamo in una società che deve ancora fare tanta strada, farsi sentire nel concreto, nel quotidiano, far vedere che ci siamo è necessario”
“Arcigay Padova ha tantissime attività che si svolgono durante l’anno, è una realtà davvero molto attiva sul territorio.
Il gruppo giovani si riunisce ogni Lunedi. Qui si affrontano vari temi LGBT ma anche di discriminazioni varie, ha un programma tanto variegato, spesso ci sono degli ospiti che vengono a parlare e poi dopo si rimane tutti insieme a cenare e chiacchierare, è un punto di incontro molto importante.
C’è poi il gruppo scuole, si va nelle scuole a parlare di omofobia, bullismo e a fare un po’ di sensibilizzazione, gli adolescenti di oggi sono gli adulti di domani, è importante che siano una generazione che non supporta la discriminazione.
C’è il gruppo salute, questo gruppo si occupa di diversi progetti, si è occupato di fare test dell’HIV immediati, quei test che danno il risultato dopo venti minuti, i volontari andavano in diversi ambienti/locali ecc e chi voleva poteva fare il test in modo anonimo, una parte del gruppo salute è andato a fare anche prevenzione verso le malattie a trasmissione sessuale nelle carceri.
C’è il gruppo over 50, che è più o meno come il gruppo giovani ma si estende ad una fascia di età diversa.
C’è il gruppo di teatro, di cui stiamo parlando appunto”.
Infine Arianna lancia un ultimo importante messaggio
“se c’è qualcuno all’ascolto di Padova che si sente confuso sul suo orientamento o che semplicemente sente il desiderio di conoscere persone nuove e di sentirsi in un ambiente protetto ci sono più gruppi che offrono questo, c’è il gruppo giovani che va fino ai 30 anni e poi c’è l’over 50, o se semplicemente qualcuno sente il desiderio di fare attivismo, beh qui ad arcigay Padova ( parlo di Padova perché vivo li e faccio attivismo li) ci sono un sacco di attività in cui può dare aiuto, la cosa bella di Arcigay è che c’è posto per tutti”. Insomma il messaggio è chiaro: padovani che mi leggete, chiunque voi siate, state sereni, non siete soli, Arcigay Padova è un posto inclusivo per tutti coloro che ne hanno bisogno!
Credo che fare attivismo con il teatro sia una cosa meravigliosa, una forma di lotta non violenta di tipo culturale che convince l’intelletto e ammorbidisce il cuore.