Dopo un lungo periodo di attesa finalmente, dal 27 Giugno, in tutti i cinema arriva il nuovo film di Xavier Dolan. Il giovane regista canadese, acclamato da critica e pubblico, scrive e dirige il suo primo film in lingua inglese con un cast da capogiro. La mia vita con John F. Donovan annovera attori del calibro di Kit Harington, Natalie Portman, Susan Sarandon, Katy Bates e altri ancora, per un film che tocca ancora una volta gli argomenti cari al regista: i rapporti genitori/figli e l’accettazione della propria omosessualità.
Il film è stato girato nel 2018 ma l’uscita è stata rinviata più volte a causa di alcuni problemi di montaggio. Inizialmente il regista si è trovato un film lungo più di 5 ore e, costretto a una dura sezione di post-produzione, La mia vita con John F. Donovan ha rischiato di non arrivare mai nei cinema, invece per fortuna non è stato così. E nonostante alcune critiche non sono state del tutto lusinghiere, Xavier Dolan realizza comunque un film intenso e intimistico, sulla tossicità della gloria in conflitto con la forza del cuore e dei sentimenti.
In un gioco di flashback e salti avanti nel tempo, la pellicola racconta la vita di Rupert Turner che a otto anni rivela un amore smisurato per John Donovan, una star della tv. Con lui intraprende una fitta corrispondenza epistolare che il giovane nasconde a tutti i costi, anche a una madre vanesia e stralunata. Fino a quando le lettere non finiscono nelle mani di un bullo della scuola e, per Rupert e John, la vita subirà un cambiamento radicale. E in quella doppia linea fra lecito e illecito, amore e perversione, si trova il fulcro della vicenda. In quella sfumatura si legge una storia complessa di redenzione e scoperta di se stessi, una storia dalle infinite sfaccettare dove realtà e menzogne, bugie e verità, si mescolano in un mix condannato a esplodere molto presto. Infatti, nel corso della vicenda, è un’affermata giornalista che cerca di venire a capo della vicenda e scoprire cosa c’è dietro “La mia vita con John F. Donovan”.
Il regista pur confezionando un film imperfetto, realizza comunque una pellicola di grande impatto visivo e emozionale, dove trionfano i dialoghi lunghi e filosofeggianti, una regia eterea e rarefatta e una brillante colonna sonora. Nel primo film girato in America, Xavier Dolan conferma ancora una volta le sue doti da abile narratore, capace di scavare nell’indole del personaggio, facendo emergere gioie e dolori, dubbi e paure dell’animo umano.