• Home
  • Guide Viaggi LGBTQ
  • Eventi LGBTQ
  • Q-Channel
  • Viaggi Gay
  • Italiano
Menu
  • Home
  • Guide Viaggi LGBTQ
  • Eventi LGBTQ
  • Q-Channel
  • Viaggi Gay
  • Italiano
Facebook Instagram Youtube Twitter
  • Plan your Trip
  • Plan your Trip
Cerca
Chiudi

Israele e la complessa Kosherut

Redazione by Redazione
7 Ottobre 2021
Reading Time: 3 mins read

La cucina israeliana è commistione pura, è una sovrapposizione di livelli culturali e religiosi che solo questo Paese vanta. Alla cucina ebraica tradizionale, regolamentata in maniera molto complessa dalla Kosherut, si innesta quella mediorientale dai forti sapori speziati e con significativi contributi nei piatti dolci. La cucina araba mediorientale è regolamentata dalla tradizione halal, simile, ma non identica, a quella ebraica.

La Kosherut è una raccolta di regole alimentari complesse, desunte dall’interpretazione delle Scritture dell’Antico Testamento, la Bibbia. La loro natura arcaica e culturalmente profonda, l’attenzione rivolta anche all’equilibrio nutraceutico, fa sì che esse permettano a qualsiasi commensale, con abitudini alimentari diverse, di pasteggiare alla stessa tavola. Questa fu, tempo fa, la mia esperienza, partecipando ad un pranzo per la celebrazione di Shavuot, la Pentecoste ebraica e che ricorda la consegna della Torah da parte di Dio nelle mani di Mosè, grazie alla fuga dall’Egitto da parte del popolo ebraico. Ecco alcuni principi chiave della Kosherut:

  • Le carni pure sono quelle dei quadrupedi con l’unghia spaccata, come ovini e bovini, ma non il cavallo. Il pollame, non rapace, è consentito, così come i pesci muniti di squame e pinne, quindi non i crostacei.
  • Mai cibarsi di carne e latte (o latticini) insieme. Leggiamo infatti in Esodo e Deuteronomio: “Non cuocere il capretto nel latte di sua madre”. Per questa ragione non solo non si consumano derivati della carne e del latte nello stesso pasto, ma bisogna di carne e di latte.
  • Questa rigidità regolamenta quindi anche tre filoni ben precisi della cucina israeliana, in modo che non si verifichino commistioni inopportune di alimenti: le ricette kasher basari, cioè quelle che contengono carne; le ricette kasher halavi, cioè quelle che contengono latticini; le ricette kasher parve, cioè quelle che non contengono nè carne nè latticini.
  • Il vino, componente essenziale della cucina israeliana e parte integrante della celebrazione dello Shabbat (sabato, giornata festiva, assimilabile alla domenica nella religione cattolico-romana): la vite deve avere almeno 4 anni di età, il produttore deve essere ebreo praticante, gli strumenti devono avere il riconoscimento kosher, che può avvenire solo grazie al rabbino.

Durante il mio pranzo di Shavuot ebbi modo di assaporare piatti tradizionali: dall’hummus di ceci ai falafel (forse di origine libanese), polpettine di ceci speziati con aromi e serviti con salsa di sesamo. I falafel si ritrovano spesso anche nello street food. Le polpette di baccalà in salsa speziata sono state una gradevole scoperta insieme al ‘caviale di melanzane’, il baba ganush. Per chiudere una saporita crostata di latte spolverata di cioccolato.

Uno dei miei compagni di tavolo, cuoco ebreo fedele alla kosherut, ma che produceva agnolotti ad Haifa, con grande successo, mi confidò che molti piatti della tradizione si possono comprare anche per strada, nella formula di street food. Ed è proprio qui che le commistioni tra cultura ebraica ed araba sono più evidenti: la carrellata di spezie colorate dagli odori inconfondibili decorano e profumano i dolci, come i baklava (pasticcini di pasta fillo e frutta secca, bagnati nel miele e nello sciroppo di zucchero) o come il kugel, una specie di pudding preparato con il caramello. Ancora cous cous e shakshuka (un composto di uova, cipolla, pomodori, peperoni e spezie) dal Nord Africa fanno da contraltare al balcanico burek allo yogurt, allo jachnun dallo Yemen, al kibbeh dall’Iraq.

Ancora una volta, la cucina si dimostra essere un meraviglioso esempio di combinazione, di inclusione di sapiente elaborazione. È lo strumento con il quale tutti i sapori si amalgamano, nel rispetto delle tradizioni individuali, ma pur sempre con atavico intento di sedersi tutti allo stesso tavolo per condividere il cibo comune. Senza considerare il grande contributo proveniente da secoli di navigazioni, di commerci, di esperimenti, di scambi di informazioni e di prodotti, di elaborazioni di ricette madri, modellate sui prodotti incontrati nelle destinazioni commerciali o di conquista. Israele è un esempio unico, sotto questo punto di vista, al di là della sua tormentata storia. La testimonianza della cucina nelle celebrazioni delle feste ebraiche, la conservazione degli antichi saperi della kosherut, rendono evidente l’adesione ad uno stile di vita in cui l’alimentazione sana ed equilibrata ha un rilievo essenziale nella quotidianità.

Di Giovanna Ceccherini

Share122Tweet77

Related Posts

Viaggi gay, guida all’isola friendy di Cuba
Travel LGBTQ+ & Inclusion

Viaggi gay, guida all’isola friendy di Cuba

6 Febbraio 2023

Viaggi gay in luoghi paradisiaci? Cuba, l’isola più grande e friendly dei Caraibi è la destinazione perfetta per immergersi in acque cristalline e spiagge da sogno! Cuba è una delle mete caraibiche preferite dai viaggiatori gay provenienti da tutto il mondo....

Vacanze gay in Sudafrica: una guida utile per il vostro viaggio
Travel LGBTQ+ & Inclusion

Vacanze gay in Sudafrica: una guida utile per il vostro viaggio

30 Gennaio 2023

Una meta alternativa per le vostre vacanze gay potrebbe essere il Sudafrica, un paese definito arcobaleno per la diversità di persone e paesaggi che offre. Da Cape Town alla savana, il Sudafrica ha una lunga storia colma di conflitti e colonizzatori, patria...

Tel Aviv gay: tutti gli appuntamenti da non perdere nel 2023
Travel LGBTQ+ & Inclusion

Tel Aviv gay: tutti gli appuntamenti da non perdere nel 2023

26 Gennaio 2023

La Tel Aviv gay stupisce sempre per la sua offerta variegata e innovativa. Eventi sportivi, spiagge meravigliose e una cucina straordinaria in una città che non dorme mai. Ecco di seguito un elenco di alcuni degli eventi più significativi e...

Quiiky Tour Operator lancia il nuovo sito
Travel LGBTQ+ & Inclusion

Quiiky Tour Operator lancia il nuovo sito

20 Gennaio 2023

Leader del mercato turistico LGBTQ+ internazionale, Quiiky Tour Operator nasce nel 2007 come primo tour operator italiano apertamente gay friendly. Un concept completamente nuovo per l’Italia che ha visto Quiiky affermarsi anno dopo anno nella promozione del Bel Paese all’estero e...

Quiiky Magazine

Rivista di Viaggi & Lifestyle LGBTQ

Siamo la prima rivista italiana, online e cartacea, di Travel & Lifestyle a tematica LGBTQ+. Promuoviamo la sostenibilità e l'inclusione di ogni tipo di diversità nel mondo dei viaggi. Nostro testimonial e advisor Alessandro Cecchi Paone.

Scarica la nostra rivista via app

Categorie

  • Arte & Cultura (237)
  • Interviste (65)
  • Lifestyle (1.506)
  • Travel LGBTQ+ & Inclusion (982)
QUIIKY TOUR OPERATOR

VIAGGI LGBTQ+ TAILOR MADE

Scopri di più ⟶

media partner

We support

Member of

Newsletter

Ricevi tutte le novità dall’universo rainbow

Clicca qui

© 2022 Quiiky Magazine by Sonders&Beach - ROC Lombardia n. 21970 del 13/02/2012 | ISSN 2281-6186

Privacy Terms

  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Contatti
  • Italiano