Dopo il successo del recente lancio di “Bambi. Storia di una metamorfosi” il nuovo romanzo LGBTQ+ di Emiliano Reali che affronta la tematica transessuale, lo stesso autore si è raccontato a noi di QMagazine.
Bambi. Storia di una metamorfosi. Parlaci un po’ del tuo romanzo.
Questo libro racchiude la storia di Bambi, la parabola della sua esistenza, le difficoltà, gli errori, il coraggio di chi vorrebbe strapparsi la pelle di dosso perché non si riconosce nel proprio corpo. Attorno a lei tanti personaggi che si ritrovano o si perdono. Luana, l’ex fidanzata di Giacomo (prima che dalle sue ceneri nascesse Bambi); Marco che vola in America dove l’accoglie l’amore e che tornerà in Italia con un marito e un figlio; Lamù e Lucy che dalla strada si lanciano in una nuova avventura: la gestione del pub “Le Cacciatrici”; Desideria, l’insegnante, la divina, colei che in un’alternanza Francesco/Desideria vestendo a seconda delle necessità i panni di uno o dell’altra risolverà situazioni e si destreggerà nello schivare i colpi della vita. Tante vite che si incontrano e si scontrano, dinamiche familiari, amori, “Bambi. Storia di una metamorfosi” è un testo dove credo molti potranno ritrovare tracce di sé.
C’è qualche riferimento a vicende personali o è pura immaginazione?
Per scrivere questo libro mi sono nutrito della realtà che mi circondava, ho vissuto svariati mesi a stretto contatto con delle persone transessuali, ho lasciato entrare le loro emozioni sotto l’epidermide e ho tentato di renderle tra le pagine. Scrivere è un privilegio, uno strumento che ti consente di esperire vite altre e situazioni inaspettate. Di certo alcuni personaggi sono ispirati a persone che ho realmente conosciuto, ma il modo in cui li ho fatti muovere all’interno della storia è una mix di realismo e finzione.
Se si può, ci spieghi la dedica alla drag e attivista LGBTQ+ La Karl du Pigné?
Lascio che sia la mia dedica a rispondere alla vostra domanda:
“12 Giugno 2009, una libreria gremita e tu che ti diverti a mettere Bambi all’angolo del tavolo per poi farla cadere. Quando la raccolgo mi colpisci con un sarcastico “E’ inutile, siamo tutte in bilico”.
L’hai sempre accompagnata, dicevi di amare il suo personaggio, di rivedere in lei tratti della tua storia. Avevamo un accordo, quando sarebbe stato realizzato il film ne avresti fatto parte. Non ho mai avuto ben chiaro chi potessi rappresentare, così alta, imponente, carismatica, ma dovevi esserci, ne ero certo. Sono dispiaciuto per aver cancellato le nostre chat su WhatsApp per liberare un po’ di memoria, la stessa memoria che oggi vorrebbe di nuovo afferrare la tua voce per averti vicino. Mi piacerebbe sentirti ancora parlare di te stesso prima al maschile, poi al femminile, talvolta al plurale. Leggera, senza perdere mai contatto con ciò che realmente importa.
Non perdono quel maledetto mal di testa che mi ha impedito di venire al tuo spettacolo al giardino degli aranci. Sono certo sarai stato incredibile e La Karl avrà fatto ciò che le veniva naturale: scherzare risvegliando le coscienze. Mai banale, mai scontata, hai lottato per creare un mondo migliore dove nessuno avrebbe dovuto più piangere per come si sentiva o per chi amava. Al circolo Mario Mieli hai accolto giovani, difeso chi era troppo fragile spronandolo a reagire. Con me sempre gentile, affettuoso, anche più del solito, avevi intravisto le mie fragilità e te ne prendevi cura, a tuo modo certo, quello di una stangona di due metri vestita con piume e brillantini. Alla nostra ultima presentazione insieme mi dicesti: non fermarti alla trilogia, io vedrei bene un poker di regine. Eccolo il poker, sei tu la quarta regina, tu rappresenti le cicatrici emotive e fisiche che si portano quando si lotta per l’autenticità, tu rappresenti il senso più profondo di questo libro: perseguire la propria essenza, anche se feriti e sanguinanti, non permettendo all’ignoranza e al pregiudizio di chiuderci in delle gabbie. E oggi mentre ti guardo in copertina penso che avessi ragione, siamo davvero tutte in bilico e io mi ci sento un po’ di più perché una farfalla favolosa è volata via troppo presto.
Vi vorrò bene per sempre,
Emiliano”
Ti aspettavi tutto questo successo da parte della critica?
Quando pubblico un libro la sensazione dominante è l’insicurezza, quella fragilità derivante dall’aprire a altri il tuo cuore, perché in ogni opera, sia che parli di me o meno, ci sono i miei sentimenti, la vita che mi ha attraversato. Non avrei mai sperato in un riscontro tale da parte della critica né tantomeno da parte dei lettori, per questo la mia gratitudine nei confronti di Bambi è immensa.
Prossime tappe del tour di presentazione?
Il lancio del libro il 9 maggio scorso presso il CCO Mario Mieli con la senatrice Monica Cirinnà, Mario Colamarino e Marilyn Bordeaux è andato benissimo, un fiume di persone sono intervenute ad accogliere Bambi. Siamo in attesa della conferma di una serie di date, ti rimetto qui sotto quelle già concordate:
- 20 e 21 Maggio, Avagliano R 119 Pad 3 Salone Internazionale del Libro di Torino.
- 22 Maggio, Sala Conferenze cooperativa Lo Sciame di Arcore. Con Oscar Innaurato
- 26 Maggio ore 17.30, Biblioteca San Matteo degli Armeni di Perugia, rassegna Maggio Libri
- 16 Giugno ore 18.30, Libreria Antigone di Roma. Con Marilena Grassadonia (Responsabile Ufficio Diritti LGBTQI+ di Roma).
Cosa ne pensi dell’affossamento del dll Zan e del suo recente rilancio? E perché pensi che il tuo romanzo sia “più che mai necessario” dopo l’affossamento della stessa?
L’affossamento del ddl Zan e soprattutto gli applausi e i fischi degli oppositori hanno rappresentato una delle pagine più vergognose della recente politica italiana, per lo meno quei poveretti hanno finalmente gettato la maschera ricordandoci che la battaglia contro il fascismo e l’odio è più che mai attuale. Abbiamo disquisito con Monica Cirinnà del suo rilancio proprio durante il nostro incontro del 9 maggio e sono d’accordo che non si possa acconsentire alle assurde modifiche richieste. La formazione nelle scuole è fondamentale per creare una società maggiormente inclusiva e civile e ancor di più è impensabile escludere da certe tutele le persone transessuali. Se una legge ha lo scopo di difendere le vittime della discriminazione e dell’odio non può scegliere di tutelare solo alcuni. Penso che Bambi possa dar modo di conoscere certe realtà al di fuori degli stereotipi e di sterili e futili incasellamenti; la conoscenza è il primo passo per sconfiggere l’ignoranza e la paura dalle quali provengono molte forme di odio e discriminazione.
I tuoi libri e scrittori preferiti?
Per lavoro leggo molto e riuscire a identificare i miei libri preferiti non è semplice, di certo posso dire di essere riconoscente a scrittori come Gore Vidal (“La statua di sale”, “Myra Breckinridge”), Edmund White (“Un giovane americano”), Romana Petri (“Il mio cane del Klondike”), Sebastiano Mauri (“La nuova terra”), ma potrei davvero continuare questo elenco all’infinito!
Un messaggio per i nostri lettori.
Buon viaggio con Bambi, abbiate pazienza con lei se è un pochino eccentrica, ma sono certo vi conquisterà!
@Emiliano_Reali
Instagram: @realiemiliano