Instagram e Facebook hanno annunciato che vieteranno ogni tipo di contenuto volto a sponsorizzare la terapia di conversione LGBTQ+.
La questione è iniziata lo scorso giugno quando, diversi gruppi per i diritti civili lanciarono l’hashtag #StopHateForProfit per chiedere alle grandi aziende di agire contro i discorsi d’odio e la disinformazione diffusi da Facebook mettendo in pause le loro pubblicità su Facebook e Instagram. La campagna ricevette fin da subito una grande adesione fino ad arrivare ad un totale di 900 aziende.
Così, Facebook, la società madre, ha deciso di intervenire per tutelare i suoi utenti: “Facebook è fermamente contraria all’odio. Essere una piattaforma dove tutti possono far sentire la propria voce è cruciale per la nostra mission, ma ciò non significa che sia accettabile per le persone la diffusione dell’odio. Non lo è. Abbiamo chiare politiche contro l’odio e ci impegniamo costantemente a migliorare e ancora più velocemente nel farle rispettare. Abbiamo fatto progressi reali nel corso degli anni ma questo lavoro non è mai finito e sappiamo che Facebook deve migliorare nel trovare e rimuovere i contenuti d’odio…” – ha dichiarato in un lungo post Sheryl Sandberg, direttrice operativa della piattaforma.
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Allo stesso modo, Tara Hopkins, direttrice delle politiche pubbliche EMEA di Instagram, ha annunciato che la piattaforma vieterà tutti i contenuti che in un modo o nell’altro riguardino la terapia di conversione LGBTQ+, in particolare ha affermato alla BBC: “Non permettiamo attacchi contro le persone basati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere e stiamo aggiornando le nostre politiche per vietare la promozione della terapia di conversione”.