Verona la città di tutti gli amori. Milioni di persone si affacciano al balcone della casa di Giulietta sospirando. Qualcuno che non ha letto Shakespeare lascia sotto le mura dove si arrampicava Romeo i lucchetti sentendosi tre metri sopra il cielo in tutta la sua miserevole modernità.
Per i gay il vero richiamo è invece Shakespeare che con il Veneto, ma con Verona in particolare, intrattenne un rapporto speciale: non solo “Giulietta e Romeo”, ma anche “I due gentiluomini di Verona”, “La bisbetica domata” (ambientata tra Padova e Verona, ma il protagonista è un veronese), “Il mercante di Venezia”, “Otello” (ambientata sull’isola di Cipro, ma all’epoca appartenente alla Repubblica Veneta).
Il secondo motivo che spinge i gay a Verona è l’Arena, il tempio della lirica che appassiona da sempre la comunità LGBT, per costumi e messe in scena spettacolari.
Tuttavia c’è una Verona di epoca romana e rinascimentale dai risvolti ignoti, visitabile con il tour Untold History di Quiiky che ne svela tutti i segreti. La città, infatti, ha dato i natali nell’84 a.C. a Caio Valerio Catullo, celebre per la tormentata storia d’amore con Lesbia, e per le molte poesie dedicate ai suoi amori omosessuali. Giulio Cesare, che proprio a Verona iniziò l’ascesa politica, era grande amico di Catullo ed era spesso ospitato dalla ricchissima famiglia del poeta. Di Cesare era ben nota la bisessualità, tanto che Cicerone lo definì “il marito di tutte le mogli e la moglie di tutti i mariti”.
Ad ogni angolo di strada dietro ogni monumento, si celano storie non raccontate, evoluzioni dei costumi, e biografie parzialmente celate. Immancabile a Verona una visita nella splendida piazza Erbe dove si trova palazzo Maffei. Qui troviamo varie statue tra cui quella di Ercole scolpita nel 1600 con un enorme pene eretto staccato successivamente in età vittoriana, a testimonianza di quanto si possa involvere in alcuni secoli, invece che progredire. Nella pinacoteca troveremo invece i diversi volti di San Sebastiano. Vera icona di bellezza imberbe, il Santo per molti secoli ha rappresentato un’ideale di bellezza da ammirare. Trafitto da frecce in posa languida, divenne anche protagonista di un’opera di D’Annunzio scritta musicata da Claude Debussy. Ad impersonare il Santo tratteggiato dal Poeta sul Lago di Garda, Ida Rubinstein, ballerina lesbica.
Vicino Verona, a Castelvecchio troviamo in-vece un dipinto unico nel suo genere. È un quadro del 1500 che racconta uno dei miti legati alla figura di Achille, eroe della guerra di Troia. La madre di Achille conoscendo la profezia secondo cui il figlio sarebbe morto a Troia, lo mandò travestito da donna alla corte del re di Sciro spacciandolo per una principessa. Il divertente dipinto mostra non solo i lunghi capelli biondi di Achille e il viso femmineo, ma anche gli enormi attributi maschili quando l’eroe, scoperto da Ulisse, resta in calzamaglia.
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