L’India è riconosciuta a livello mondiale per gli sforzi che sta facendo per migliorare la vita dei proprio cittadini transgender. In materia di diritti LGBTQ+, il Paese è abbastanza retrogrado. Pochi sono ancora i diritti concessi, tra cui quello di cambiare sesso.
Questa settimana, alcuni membri del nuovo Consiglio Nazionale per le persone transgender in India hanno reso noto che fra le loro massime priorità vi sono i punti seguenti: discriminazione e stigma.
Fra questi, Laxmi Narayan Tripathi, nota attivista per i diritti transgender e membro del Consiglio, ha dichiarato alla Thomson Reuters Foundation: “I punti salienti in tutto ciò sono lo stigma e la discriminazione. Dobbiamo metterci al lavoro con un grande piano di promozione per mettere fine a questo”.
In particolare, al momento il Consiglio punta ad ottenere uguaglianza di trattamento nei campi quali lavoro, assistenza sanitaria ed istruzione. Campi dove ancora oggi le persone transessuali subiscono forti discriminazioni. Anche la fornitura di alloggi o affitti agevolati rientra insieme a questi fra le priorità del nuovo organo governativo.
Vivendo per lo più di prostituzione, con l’arrivo del coronavirus e il successivo lockdown, le persone transessuali in India risultano fra le più colpite dalla pandemia. Per questo motivo, Meera Parida, un altro membro del consiglio, ha affermato che lavoreranno per rendere più facile l’accesso dei transessuali indiani ai programmi di sostegno pubblici come per gli alloggi con affitti agevolati.