Finalmente, anche in Israele l’essere transgender non è più considerato per legge un disturbo mentale. Ora, dopo 3 anni di consultazioni con organizzazioni LGBTQ+, il ministero della salute israeliano ha redatto nuove linee guida che illustrano come gli ospedali e le strutture sanitarie devono trattare le persone trans.
In particolare, le nuove linee guida impongono che gli ospedali e le strutture sanitari devono avere un membro del personale formato sulla consapevolezza dell’essere transgender e all’utilizzo dei pronomi corretti per rivolgersi verso una persona trans, indipendentemente da come è registra sui propri documenti fiscali. Inoltre, tali strutture, dovrebbero disporre di servizi a genere neutro che consentano alle persone transgender di non sentirti a disagio.
Secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Haaretz: “Persone trangender, o persone nello spettro trans, è un termine generico usato per descrivere persone che abbracciano un ampio spettro di identità di genere, diverse da quella con cui sono stati identificati e registrati alla nascita. Le persone appartenenti a questo gruppo di popolazione sono considerate ad alto rischio per quanto riguarda il subire violenza fisica e mentale sul lavoro e per la mancanza di accesso alle risorse pubbliche essendo trattate come emarginati sociali, il che può peggiorare il disagio psicologico e portare alla suscettibilità di un alto tasso di malattie rispetto al resto della popolazione; questo è particolarmente evidente quando si tratta di salute mentale”.
Ella Amest del gruppo Ma’avarim ha affermato che le nuove linee guida sono “un passo importante e significativo per la comunità e per il sistema sanitario” e ha aggiunto: “Le linee guida forniscono a coloro che lavorano nel campo strumenti chiari e concreti e un supporto dall’alto. Speriamo che sempre più servizi pubblici adotteranno questo processo e formuleranno linee guida simili insieme alle organizzazioni che si occupano delle questioni relative lo spettro trans”.