Dopo la votazione a favore della criminalizzazione della terapia di conversione LGBTQ+ da parte dei legislatori regionali, il Queensland è il primo stato australiano a vietare e rendere illegale suddetta pratica.
Ora, secondo la nuova legge, tutti gli operatori sanitari che cercano di cambiare l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona potrebbero subire fino a 18 mesi di reclusione.
A riguardo, Peter Black, presidente dell’organizzazione LGBTQ+ “Queensland AIDS Council”, ha dichiarato alla Thomson Reuters Foundation: “Il divieto invia un chiaro messaggio ai Queenslanders che la terapia di conversione è dannosa in ogni contesto. È importante che ci siano sanzioni per questa pratica pericolosa e discreditata. Continua ad esserci bisogno di istruzione e di proseguire con la ricerca sui danni che creano le terapie di conversione, così come fornire supporto ai sopravvissuti alle terapie di conversione”.
Allo stesso modo, il vicepresidente, Steven Miles ha affermato: “Essere LGBTIQ non è una malattia che richiede cure mediche. Nessun trattamento o pratica può cambiare l’attrazione sessuale o l’esperienza di genere di una persona”.