Lo scorso sabato, Papa Francesco ha nominato 13 nuovi cardinali. Fra questi, Felipe Arizmendi, un vescovo cattolico messicano dal 1991, apertamente omofobo, secondo il quale “essere gay” è contagioso.
Secondo quanto riportato da Reuters, Arizmendi è conosciuto per le sue idee progressiste in materia di diritti indigeni e di migranti, infatti ha trascorso diversi anni a servire le comunità indigene del Messico del Sud. Allo stesso modo, è conosciuto per le sue idee estremamente conservatrici e omofobe sulla sessualità.
Infatti, nel maggio 2016, dopo la proposta di modifica della costituzione messicana per legalizzare i matrimoni LGBTQ+, Arizmendi aveva affermato: “Chiamate queste unioni matrimoni eguali, convivenza coniugale, unione matrimoniale o altro, ma per favore non chiamatele matrimonio”. Durante tale discorso, il nuovo cardinale aveva definito l’omosessualità un contagio che si stava diffondendo anche fra le comunità indigene in cui prestava servizio.
Nello specifico aveva dichiarato: “In passato non c’era questo problema dell’omosessualità, ma oggi si sta verificando a causa del contagio da parte delle comunità urbane, delle università e dei media. Alcuni dicono che l’omosessualità è una cosa naturale. Se fosse naturale, sarebbe presente anche in tutte le comunità indigene e non lo è”.