Casa Vuota ospita il pittore spagnolo nei suoi spazi al servizio dell’arte contemporanea
La pittura di Alberto Torres Hernández (Siviglia, 1984) è protagonista di una mostra presso Casa Vuota, singolare spazio espositivo romano ideato da Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, curatori di questa personale. Casa Vuota, come il nome fa facilmente intendere, è un appartamento svuotato in cui sono visibilmente presenti i segni di quello che prima la casa conteneva, quando era abitata, vissuta. Il progetto di home gallery riporta in un certo modo la vita in quelle stanze, servendosi dei segni lasciati dal tempo come uno schermo sul quale proiettare i nuovi tempi e le espressioni dell’arte contemporanea. Su una carta da parati consunta dagli anni, dove sono presenti i segni lasciati da un quadro, si può inserire una nuova opera d’arte, si può esporre, appendere, attaccare una nuova traccia del tempo.
Questa premessa ci è utile per comprendere la natura dell’intervento di Torres Hernández, il nuovo ospite della casa, che ha scelto di instaurare tra le pareti dell’appartamento una personale memoria domestica, attraverso dipinti, disegni e un’installazione realizzata con stoffe di cotone ricamate che richiamano la pratica domestica di stendere i panni ad asciugare.
Il protagonista delle sue composizioni è quasi sempre il corpo umano, quello maschile, qui rappresentato nell’atto del posare, momento il cui l’artista, che nell’installazione appare intento a lavorare coi suoi strumenti di lavoro, cerca di interpretare la quintessenza di ciò che sta al di là della figurazione del corpo, tentando di scavare e di riportare in superficie la maschera dell’anima ritratta.
Ma è soprattutto lo spessore incorporeo che separa il modello dall’artista a interessare Torres Hernández, quel canale dove le informazioni delle percezioni dell’artista si trasformano (si devono necessariamente trasformare) in stimoli, emozioni, suggestioni, ricordi, in una parola memoria, matrice dell’alfabeto espressivo dell’artista.
La pittura di Torres Hernández è squisitamente figurativa e – attivando proprio una memoria, quella formativa dell’artista – mostra in modo esplicito i propri riferimenti estetici, senza pudore, perché il clima lirico e domestico di Casa Vuota lo permette. L’intimità di un corpo nudo, essenziale, che emerge dal bianco della carta di un disegno, o dal nero delle pitture, è sempre il frutto di un segno che si è voluto lasciare, una memoria che non si può dimenticare; ed è in questo modo che ritroviamo il tratto e l’enfasi di alcuni disegni omoerotici di Jean Cocteau e David Hockney.
Calogero Pirrera
PAST CONTINUOUS – Alberto Torres Hernández
a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo
Casa Vuota
Roma, via Maia 12, int. 4A
dal 7 giugno al 23 settembre 2018
visitabile su appuntamento
tel: 392.8918793 | email: [email protected]