A causa della pandemia da coronavirus, anche il Los Angeles Pride è stato posticipato a data da definirsi. Il più grande e atteso evento LGBTQ+ dello stato quest’anno avrebbe dovuto festeggiare il suo 50° anniversario.
Per il 2020 è prevista una celebrazione in formato online, anche se per il momento non si hanno ancora specifiche in materia. A riguardo, Estevan Montemayor, presidente del consiglio di amministrazione della Christopher Street West (CSW) – una associazione no profit che si occupa dell’organizzazione del Pride – ha dichiarato: “La nostra comunità si è sempre adattata, modificata e diventata più forte di fronte a tempi incerti. Sebbene non possiamo celebrare il Pride con un festival o con una parata, la CSW farà in modo che lo spirito del Pride non venga dimenticato”.
Anche altri organizzatori si sono espressi in merito incitando i partecipanti a cogliere il lato positivo della decisionepresa per preservare la salute dell’intera comunità. In particolare, attraverso il loro sito internet, gli organizzatori hanno affermato che: “Il Pride è poco più di un solo weekend all’anno. Al massimo un mese. Ma il vero Pride è qualcosa che viviamo e respiriamo ogni giorno. Sia che celebriamo il Los Angeles Pride a metà giugno (come abbiamo fatto negli ultimi 49 anni) o, come quest’anno, in un altro weekend, la nostra celebrazione, le nostre voci, le nostre lotte, i nostri trionfi e il nostro interminabile messaggio per l’uguaglianza non si fermerà mai”.