Come sappiamo, uno dei settori più colpiti con l’arrivo della pandemia da Covid-19 è quello del turismo. Un settore che in Italia rappresenta il 13% del PIL nazionale e 4,2 milioni di occupati.
In termini turistici, il 2020 ha rappresentato un anno critico, mai visto prima d’ora. In tutto il mondo, la disoccupazione nel settore viaggi è slittata al 51%, il traffico aereo è diminuito del 95% e si è stimato che 8 camere d’albergo su 10 siano vuote.
Ora, anche se la paura incide ancora in modo significativo sulle scelte di viaggio delle persone, si stima che sarà grazie ai viaggiatori LGBTQ+ che il turismo vedrà una ripresa graduale. Questo perché, secondo diversi studi, quest’ultimi sono più disposti a viaggiare anche in condizioni più sfavorevoli.
In particolare, John Tanzella, CEO di IGLTA (International Gay & Lesbian Travel Association), fa notare come, per esempio, dopo l’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, la comunità LGBTQ+ è stata fra le prime a tornare a viaggiare, a frequentare ristoranti, eventi, spettacoli ed hotel.
Allo stesso modo, dopo la Grande Recessione, la società Community Marketing & Insights che si occupa di ricerche di mercato sul target LGBTQ+, ha osservato che il calo dei consumi dei viaggiatori LGBTQ+ è stato meno accentuato rispetto al resto della popolazione.
Ricordiamo infatti che, il tipico viaggiatore LGBTQ+ ha un reddito superiore alla media del 38%, compie 4/5 viaggi di piacere all’anno e, solo in Italia, il valore del turismo gay è di 2,7 miliardi di euro. Ancora, la comunità LGBTQ+ è più predisposta ai viaggi con una spesa media per viaggio di € 2,060 per persona.
Anche un recente sondaggio di IGLTA ha mostrato quali saranno le attitudini di viaggio dei viaggiatori LGBTQ+ nel periodo post Covid-19. Per esempio, i rispondenti statunitensi (8094 sui 15.000 totali provenienti da quasi tutto il mondo) hanno dichiarato di avere un forte desiderio di tornare a viaggiare nel 2020. Nello specifico il 68% ha affermato che si sentirà a proprio agio a viaggiare per piacere entro la fine dell’anno con una preferenza per il mese di settembre. In generale, il 66% dei 15.000 intervistati da IGLTA sarà tranquillo nel viaggiare entro la fine del 2020.
“Precedenti studi hanno dimostrato che la nostra comunità è un segmento di viaggi resiliente e leale con una tendenza a viaggiare più delle loro controparti non LGBTQ+. Volevamo documentare i loro sentimenti durante questo momento molto impegnativo per ricordare al settore turistico in generale che i viaggiatori LGBTQ+ dovrebbero essere una parte preziosa dei loro piani di recupero”.
John Tanzella – Presidente di IGLTA