A seguito della Conferenza Episcopale Polacca, i vescovi hanno redatto un documento di 27 pagine dove illustrano la loro posizione a riguardo delle questioni LGBTQ+. In particolare, è stata promossa l’idea di istituire delle cliniche per la terapia di conversione per le persone LGBTQ+ in Polonia.
Il documento afferma: “Alla luce delle sfide create dall’ideologia di genere e dai movimenti LGBT+, e soprattutto tenendo presente le difficoltà, le sofferenze e le ferite spirituali vissute da queste persone è necessario creare cliniche (con l’aiuto della chiesa o all’interno delle sue strutture) per aiutare le persone a ritrovare la loro salute sessuale e il loro naturale orientamento sessuale. Queste cliniche hanno senso anche quando la trasformazione sessuale completa è troppo difficile, in quanto possono ancora aiutare gli psicosessuali ad affrontare sfide significative”.
Nonostante i vescovi polacchi abbiamo ammesso che la terapia di conversione non sia supportata da prove scientifiche, sostengono che delle testimonianze hanno dimostrato che la sessualità diversa non è un giudizio irrevocabile ma un sintomo di ferite a vari livelli della personalità.