Un’altra lezione di civiltà all’Italia arriva dai cugini greci, che tra 22 e 23 dicembre hanno approvato le unioni civili per le coppie omosessuali. Il testo, approvato dal Parlamento greco con 193 voti favorevoli e 56 contrari regola questioni attinenti ad eredità, assistenza medica e reversibilità pensionistica, mentre non include norme sull’adozione da parte di coppie omosessuali.
La decisione è stata accettata anche dal partito della destra greca Anel che governa insieme a Tsipras e dalla chiesa ortodossa, che già si era opposta nel 2008 in occasione dell’introduzione delle unioni civili anche per gay e lesbiche.
Una decisione lieta, quella della Grecia, che da una parte ci conferma un trend di civiltà crescente, dall’altro sconforta per il ruolo che l’Italia ancora non riesce ad assumersi, rimanendo indietro rispetto ormai a quasi tutta Europa, escluse Lituania, Polonia, Bulgaria, Romania e Lettonia.