Gli GNAMBOX ci raccontano come tutto ebbe inizio, il ruolo dei social nel loro percorso, il loro amore senza nascondersi e la loro collaborazione con Stephanie Glitter!
Abbiamo avuto modo di intervistare per voi due protagonisti indiscussi del panorama culinario italiano ovvero Stefano Paleari e Riccardo Casiraghi, meglio conosciuti come gli GNAMBOX. I due ragazzi sono ormai diventati molto famosi perché amalgamando, come solo i migliori cuochi sanno fare, la passione per la cucina e una spiccata capacità di condividere i loro piatti attraverso i social network, hanno costruito un modo di diffondere l’arte culinaria al passo con i tempi. Il pubblico li ha premiati, i seguaci sono diventati sempre di più e negli anni sono diventati i numeri uno nel panorama italiano della cucina social. Questa intervista oltre a presentate chi sono gli GNAMBOX vuole indagare anche il ruolo che hanno rivestito i social network nel loro percorso. Inoltre è presente un loro commento sulla loro collaborazione con Stephanie Glitter, una delle performer milanesi più amate che ha cucinato per loro un piatto che da ora sarà il più top: i GLITTER BURRITOS.
Il vostro successo nasce per puro caso dalla grande passione per la cucina. È davvero possibile realizzare tutto ciò che avete costruito soltanto con la passione? Quanto conta la conoscenza del mondo del web, di Instagram e di Facebook?
Quando siamo partiti, quasi sei anni fa il mondo del digital era praticamente ancora inesistente. I social abbiamo imparato a conoscerli utilizzandoli nel sotto quotidiano e imparanGLITTER BURRITOSdo a conoscere la nostra community. Ovviamente non serve solo passione ma per noi è stato il motore di tutto. Al momento il social per noi più “performate” è Instagram. Lo utilizziamo sia per raccontare la nostra vita quotidiana ma anche per comunicare tutto quello che pubblichiamo sul nostro sito.
Cosa ha di particolare il vostro modo di fare cucina e di fare blog?
Quando abbiamo iniziato il nostro successo è stato dovuto soprattutto al nostro modo di comunicare la cucina in modo più contemporaneo, con uno stile ben definito e – come ci dicono spesso – molto colorato. Abbiamo sempre pensato a GNAMBOX più come un magazine che come un blog. Non abbiamo mai voluto trasformalo in una enciclopedia di ricette ma nel nostro ricettario di casa, pubblicando solo piatti che realmente mangiamo.
Secondo voi il fatto di essere una coppia gay ha giocato un ruolo positivo o di ostacolo nel percorso che avete intrapreso?
Noi partiamo dal presupposto che non vogliamo nasconderci o non far capire che siamo una coppia. Le foto in cui magari ci baciamo solo quelle che ottengono i maggiori like ma sono anche quelle che – guardando le statistiche – ci fanno perdere alcuni follower. Non abbiamo mai smesso di pubblicarle né ci facciamo problemi, vogliamo far vedere alle persone anche il nostro amore perché non pensiamo ci sia nulla di male e anzi, molti ragazzi ci scrivono dicendo che è bellissimo vedere la nostra naturalezza e i nostri momenti in famiglia, quindi se può essere anche di ispirazione ben venga.
Avete collaborato con tantissimi marchi tra cui QVC Italia. Come è stata questa vostra esperienza?
È stato uno dei nostri primi lavori, ce lo ricordiamo ancora molto divertiti, soprattutto quando le persone ci fermavano per strada e ci dicevano: “ma voi siete quelli delle frutta e verdura di stagione?”. È stata per noi una super vetrina e sin dall’inizio abbiamo impostato il lavoro chiedendo di essere parte attiva anche nel dietro le quinte decidendo insieme al regista e agli autori quello che c’era da fare.
Avete lasciato i vostri rispettivi lavori solo quando il blog ha iniziato a crescere anche in termini di fatturato?
In realtà no, siamo stati abbastanza incoscienti ma felicissimi di averlo fatto. Lo studio in cui lavorava Riccardo aveva chiuso e lui stava cercando lavoro, poi ci siamo detti: perché non iniziamo ad investire il tuo tempo sul progetto? Dopo qualche mese ho dato anche io le dimissioni, con la mia liquidazione avevamo 6 mesi di autonomia… il progetto va avanti da quasi 6 anni e pensiamo di aver preso una delle migliori decisioni della nostra vita.
Che tipo di consiglio dareste ad un appassionato di cucina che vorrebbe aprire un blog e un profilo Instagram?
Ora è tutto più facile, puoi creare più facilmente una community. Noi diciamo sempre di essere sé stessi, di credere nel proprio stile e pensare a contenuti che possano interessare alle persone ma che siano in linea con la personalità di chi li crea.
Apprezzate più la cucina occidentale oppure anche quella orientale?
Siamo fortunatissimi perché mangiamo di tutto e non ci spaventa nulla!
Pochi giorni fa avete ospitato nella vostra cucina la meravigliosa Stephanie Glitter. Come è nata questa collaborazione con Francesco?
Conosciamo Francesco da tempo e abbiamo sempre scherzato su una sua ospitata nella nostra cucina. Un giorno ci siamo incontrati per caso per strada e lui aveva le borse della spesa, abbiamo fatto per gioco un’attenta analisi di quello che aveva comprato e ci siamo molto divertiti. Da lì, agende alla mano, abbiamo fissato una data e sono nati i GLITTER BURRITOS.
Qual è il piatto che maggiormente ispira agli GNAMBOX rispetto ed inclusione?
La pizza!! È un piatto super tradizionale ma che orami può essere interpretato in molti modi diversi, utilizzando diverse farine e impasti per renderlo un piatto adatto a tutti. Il mix di ingredienti poi crea la magia…
Secondo voi perché sta sempre più incrementandosi l’importanza dei social e sta sempre più diminuendo la popolarità della televisione? Le nuove generazioni da cosa sono attratte dei social che la tv non offre?
Per noi è una questione di tempo e di attenzione, noi siamo i primi che scalpitiamo se un film dura più di 2 ore… oggi abbiamo voglia di contenuti freschi, veloci e che ti facciano capire subito qual è il messaggio.
Cosa pensate dell’attuale situazione politica, sopra tutto per quanto riguarda il mondo LGBTQI+?
Possiamo dire che non siamo fan della nostra politica e che a volte siamo un po’ rassegnati. Crediamo sia sempre giusto far sentire la nostra voce e che il rispetto debba essere la base di TUTTO!!
Vi manca qualche volta il vostro “vecchio” lavoro?
NO, NO!!