Domenica 19 settembre, il regista cinematografico Giuseppe Sciarra, parteciperà al festival sulle arti censurate per motivi religiosi “Ceci n’est pas un blasfème” a Napoli, all’ ex asilo Filangieri, ospite dell’ex papessa pastafariana, Emanuela Marmo.
Uno degli ultimi lavori di Sciarra, “Venere è un ragazzo” è stato ostracizzato da molti festival per una presunta scena di blasfemia in cui l’attore napoletano Davide Crispino si masturba pensando a un uomo indossando al collo un crocifisso (l’atto sessuale in sé non si vede, c’è solo un primissimo piano di Crispino). Venere è un ragazzo è uno degli ultimi casi di censura per blasfemia di cinema italiano.
Durante il festival “Ceci n’est pas un blasfème”, Sciarra condurrà uno spazio dedicato a un grande regista inglese, Ken Russel, parlando dei problemi di censura avuti da uno dei suoi film più controversi: “I diavoli” con Vanessa Redgrave e Oliver Reed. A riguardo il regista ha dichiarato: “Ho amato sin da subito questo film. L’ho sempre trovato terribilmente camp e barocco. Russell ha saputo mettere in scena l’ossessione malata che la religione cristiana ha avuto per secoli sul sesso in un modo visionario, provocatorio e poetico. Le scene più estreme, quelle ritenute blasfeme hanno esercitato su di me sempre un grandissimo fascino. Sono un’accusa alla negazione della sessualità perché mostra le gravi conseguenze della repressione sessuale. Sono grato a Emanuela Marmo di avermi dato la possibilità di parlare di questo film a cui tengo molto.”
Giuseppe Sciarra parlerà inoltre delle difficoltà che ha dovuto affrontare “Venere è un ragazzo” a causa dell’ottusità e del perbenismo di certi festival. Venere è un ragazzo ha dovuto affrontare una pesante battaglia per avere visibilità, ottenendo lo scorso anno un successo inaspettato in rete – una rivincita contro chi ha ostacolato in tutti i modi questa opera.
“Non mi sarei mai aspettato di avere dei problemi con il mio cortometraggio.” Ha affermato più volte Giuseppe Sciarra. “Sono rimasto attonito quando dei festival dicevano che la scena che avevo girato negli spogliatoi di una palestra con Davide Crispino e Tiziano Mariani fosse poco rispettosa della religione cristiana. Nelle mie intenzioni non volevo offendere nessuno. Semmai volevo dare una sacralità al desiderio che per me ha una forte valenza spirituale. Ma evidentemente sono stato frainteso. Mi domando se la scena della masturbazione non abbia irritato alcuni per il suo aspetto omosessuale. Se il protagonista con al collo un crocifisso avesse pensato a una donna invece che a un uomo avrebbe dato altrettanto fastidio?”
Il futuro di Sciarra si preannuncia denso di impegni, a breve uscirà il suo documentario sul bullismo “Ikos” con l’attore Edoardo Purgatori, che per Sciarra è quasi una missione. A tal proposito ha affermato: “Ho deciso di denunciare con Ikos le violenze omofobiche che ho subito da bambino nel mio paese di provenienza. Questa scelta implica delle conseguenze che potrebbero ledere alla mia incolumità perché faccio delle accuse molto pesanti. Eppure non voglio fermarmi e voglio continuare la mia battaglia contro il bullismo. Lo devo a quel Giuseppe terrorizzato da bambino dai bulli e a quei ragazzi che di bullismo sono morti.”