Una corte del Giappone ha stabilito che il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso è incostituzionale. Una sentenza che, con l’approvazione del Parlamento potrebbe portare alla legalizzazione dei matrimoni LGBTQ+ segnando un altro passo in avanti in materia di diritti gay in Giappone. Attualmente, infatti, il Giappone è l’unico Paese dei G7 che oltre a non consentire il matrimonio fra persone dello stesso sesso, non riconosce le unioni civili.
La sentenza è arrivata dopo la causa intrapresa nel 2019 da 3 coppie che richiedevano un risarcimento di 1 milione di yen ciascuna per danni psicologici causati dal Governo per il mancato matrimonio e il conseguente riconoscimento di alcuni diritti legati al matrimonio.
Ora, la corte di Sapporo ha stabilito che il mancato riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso è incostituzionale in quanto rappresenta una violazione della Costituzione che afferma che la legge è uguale per tutti e il matrimonio è per entrambi i sessi, pur non riconoscendo il danno economico alle coppie.
La sentenza in questione è la prima di questo genere in tutto il Giappone considerando la quantità di coppie LGBTQ+ che hanno citato in causa il Governo per la negazione degli stessi diritti delle coppie eterosessuali.
A riguardo, Gon Matsunaka, direttore del gruppo attivista Marriage for All Japan ha dichiarato: “Sono davvero felice. Fino alla sentenza non sapevamo cosa avremmo ottenuto e ne sono felicissimo. Il suo valore è assolutamente incommensurabile”.