Spartacus, una guida turistica internazionale dedicata alla comunità LGBTQIA+ sin dal 1970, pubblica ogni anno dal 2012 il Gay Travel Index (GTI). Questo indice valuta le condizioni legali e di vita delle persone queer nei vari Paesi, basandosi su 17 categorie che spaziano dal matrimonio egualitario alla pena di morte per gli omosessuali.
Per classificare i Paesi, l’indice utilizza un sistema di colori: il verde indica le nazioni più liberali e queer-friendly, mentre il rosso rappresenta quelle più pericolose per chi ha orientamenti sessuali e identità di genere differenti dall’eterosessualità e dall’identità cisgender. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra i diritti della comunità LGBT+ di ogni Paese e le esigenze dei turisti queer, che viaggiano da soli o in compagnia.
La sicurezza delle persone queer nei vari Paesi e la visibilità degli abusi sono importanti per Spartacus, che riconosce che alcuni viaggiatori scelgono mete dove la comunità LGBTQIA+ è accettata e amata, mentre altri desiderano visitare Paesi per entrare in contatto con la comunità queer oppressa. L’indice mira a fornire a entrambe le scelte una base solida per prendere una decisione informata sulle destinazioni.
Nella fascia “verde” della classifica, ossia tra i Paesi più liberali al mondo, si trovano Malta, Canada e Svizzera, che si distinguono per i migliori punteggi in aspetti come la legislazione antidiscriminazione, il matrimonio egualitario, le unioni civili, le adozioni per famiglie omogenitoriali, i diritti per persone transgender, le leggi che vietano le terapie di conversione e il marketing rivolto alla comunità LGBTQ+. Altri Paesi che rientrano in questa fascia verde includono Australia, Danimarca, Nuova Zelanda, Portogallo, Uruguay, Germania, Islanda, Spagna, Regno Unito, Argentina, Austria e Colombia.
L’Italia, invece, si colloca nella classifica arancione, poco prima di nazioni come Bhutan, Thailandia, Vietnam e Bolivia, a testimonianza del fatto che il Paese ha ancora spazio per migliorare in termini di inclusività e accoglienza per la comunità LGBTQIA+. La posizione dell’Italia nella classifica arancione evidenzia la necessità di un impegno maggiore da parte del Paese per garantire una maggiore tutela dei diritti e il benessere della comunità queer.
Ci sono poi varie tonalità di giallo e rosso. Nel rosso scuro, al fondo della classifica, ci sono Paesi come Yemen, Somalia, Afghanistan, Chechnya, Iran, Arabia Saudita. In queste nazioni le persone nel 2023 rischiano ancora la pena di morte. Anche Paesi come l’Egitto, la Nigeria, il Cameroon, il Kuwait e la Libia sono ad alto rischio per le persone LGBTQIA+.
L’importanza del Gay Travel Index di Spartacus
Il Gay Travel Index di Spartacus rappresenta uno strumento utile per i viaggiatori LGBTQIA+ per valutare e scegliere le loro destinazioni in base al livello di accettazione e sicurezza offerto dai diversi Paesi.
L’indice contribuisce anche a creare consapevolezza sulla situazione dei diritti LGBTQIA+ nel mondo, sottolineando le aree in cui sono necessari ulteriori progressi e promuovendo il dialogo e la collaborazione tra comunità locali e internazionali. Uno degli aspetti più importanti del Gay Travel Index è, infatti, il suo potere di sensibilizzazione: mettendo in luce le differenze tra i Paesi in termini di accoglienza e sicurezza per la comunità queer, l’indice incoraggia un confronto a livello globale sulle questioni di diritti umani e diversità. Inoltre, aiuta a identificare le aree in cui le politiche e le leggi possono essere migliorate per garantire una maggiore uguaglianza e inclusione.
L’indice rappresenta anche uno stimolo per i Paesi a migliorare la propria posizione nella classifica, spingendoli a riflettere sulle loro politiche e pratiche correnti e a implementare cambiamenti positivi. Questo può tradursi in una maggiore tutela dei diritti e del benessere della comunità LGBTQIA+ non solo per i turisti, ma anche per i residenti. A lungo termine, l’attenzione generata dall’indice può ispirare riforme legislative e sociali, contribuendo a creare un ambiente più accogliente e sicuro per tutti.
Inoltre, il Gay Travel Index fornisce alle organizzazioni e ai singoli attivisti uno strumento per monitorare e valutare l’efficacia delle loro azioni e strategie. Grazie a questo indice, è possibile individuare le nazioni che hanno compiuto progressi significativi e quelle che necessitano di ulteriore impegno, consentendo alle organizzazioni di concentrare i propri sforzi sulle aree più critiche.
Infine, il Gay Travel Index ha un impatto anche sull’industria del turismo nel suo complesso, poiché incoraggia gli operatori e le aziende a essere più consapevoli delle esigenze della comunità LGBTQIA+ e a sviluppare offerte e servizi inclusivi. Aumentando la domanda di turismo queer-friendly, l’indice spinge le aziende a investire in formazione, infrastrutture e marketing adeguati, contribuendo così alla creazione di un’industria del turismo più inclusiva, sostenibile e rispettosa delle diversità.