In Francia il Senato ha votato a favore della legge proposta dal partito politico En Marche che criminalizza la brutale e antiscientifica terapia di conversione punendo chi la pratica con multe e una detenzione fino a 3 anni.
A riguardo, il ministro per l’uguaglianza Elisabeth Moreno ha affermato: “Essere se stessi non è un crimine… l’omosessualità e l’identità trans non sono malattie che possono essere curate. Non c’è niente da curare!”.
La legge introduce così sanzioni penali fino a due anni di carcere e 30.000 euro di multa per chi pratica la terapia di conversione. Se la pratica viene effettuata su minori o persone particolarmente fragili la sanzione aumenta fino a 3 anni di reclusione e 45.000 euro di sanzione. Con questo, la Francia incrementa ancora di più la sua già avanzata legislazione in materia di diritti LGBTQ+.
Allo stesso tempo anche il Canada ha votato a favore della criminalizzazione della pena di morte rendendola reato per chi la pratica. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau ha scritto in un post Twitter: “È ufficiale, la legislazione del nostro governo che vieta la spregevole e degradante pratica della terapia di conversione ha ricevuto l’Assenso Reale, ciò significa che ora è legge. Canadesi LGBTQ+ lotteremo sempre per voi e per i vostri diritti”.