Il 33esimo Festival MIX Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture si è concluso ieri con grandi numeri: gli spettatori complessivi sono stati 12 mila, quasi il doppio rispetto al 2018.
Anche noi c’eravamo ed abbiamo vissuto appieno l’atmosfera unica e speciale che si respira in questo contesto: abbiamo fatto una full immersion da giovedì 20 giugno a domenica 23 giugno, assistendo a molte delle proiezioni in programma; ci siamo goduti la programmazione musicale “Music on the Steps” che, come ogni anno, si tiene nel sagrato del Piccolo Teatro Strehler; abbiamo sorseggiato uno degli ottimi cocktail preparati dai barman del NoLoSo di Milano, centro nevralgico della movida gay milanese e partner tecnico dell’evento.
Emozioni e divertimento. Il giusto Mix!
Ecco cosa è avvenuto durante la serata di chiusura.
Nina Zilli: Queen of Music del Festival Mix
Melissa Greta Marchetto, nota conduttrice televisiva e radiofonica, ha presentato la serata finale ed ha invitato sul palco alcuni importanti ospiti come il comico Daniele Gattano (Zelig Lab e Colorado) e la cantante Nina Zilli.
A quest’ultima è andata il premio di Queen of Music perché, a detta di chi le ha conferito il premio, Nina Zilli si è affermata nel panorama musicale italiano per il suo timbro vocale unico, per i suoi testi che riescono a raggiungere il cuore della gente e per la sua minuziosa attenzione alla qualità della musica e dei racconti che fa attraverso ogni sua canzone. Ma anche per la sua attitudine camaleontica che fa di lei una vera Mix Queen.
Non dimentichiamo, inoltre, che Nina Zilli è una cantante davvero molto amata da tutta la comunità LGBT+.
I film vincitori del Festival Mix e le motivazioni
La giuria della 33esima edizione del Festival Mix Milano, che ha visto come presidente di giuria la famosa scrittrice e critica letteraria Michela Murgia (vincitrice dei premi Campiello, Dessì e SuperMondello) e come altri giurati Roberta Allegrini, Silvio Danese e Federico Parenti, ha assegnato il premio del miglior lungometraggio a Rafiki di Wanuru Kahiu per “la capacità di rigenerare la riflessione sul tema dell’amore lesbico in un contesto geografico e culturale che lo carica di inedite sfumature politiche. La scelta del contesto post coloniale – espresso dal bilinguismo e dalla compresenza di religiosità tribale e cristiana – racconta molto efficacemente cosa significhi uscire dagli schemi dentro alla sovrapposizione tra più sistemi oppressivi. La pellicola trasmette l’energia dei colori e delle forme di un mondo giovane in mutamento, ma la delicatezza dei gesti delle due bravissime protagoniste ribadisce il cuore della ribellione dell’amore: prima che per il permesso di fare, si lotta per l’intenzione di essere, costrette tutti i giorni a scegliere tra sicurezza e libertà”.
È stata poi assegnata la menzione speciale a Greta di Armando Praça per il suo “esordio formalmente originale, già maturo, capace di sviluppare in un contesto di solitudine e di affascinante durezza sociale ed emotiva, una speranza di relazioni umane e familiari alternative. In questo caso, un rapporto non convenzionale, nel suo potenziale di emarginazione, diventa più capace, più creativo nel cercare la soluzione a bisogni che toccano ogni persona di questo pianeta.”
Per il concorso Documentari è stato assegnato il premio a Cassandro, The Exotico! di Marie Losier, dalla giuria composta da Cristina Piccino (presidente di giuria), Martina Melilli e Paolo Armelli. Il documentario è un “ritratto estremamente intimo di un personaggio espressione capovolta di una radicata tradizione popolare, la regista riesce a interrogare il proprio mezzo cinematografico costruendo un racconto sfaccettato e complesso che dal particolare raggiunge l’universale”.
La menzione speciale del concorso documentari è andata a Gay Chorus Deep South di David Charles Rodriguez per “la capacità di rappresentare le conflittualità sui diritti dell’individuo negli Stati Uniti che si ritengono faro di libertà ma riflettono invece sentimenti reazionari diffusi in tutto il mondo”.
Per quanto riguarda il Concorso Cortometraggi (la cui giuria è stata composta da un gruppo di giovan* LGBT+ – Alessandro Cavaliere, Adriana Savaia, Simone Bertoletti, Marco Leonardo Porro, Luca Usoni, Rossella Silvestri, Ruggero Limberti, Michele Lorenzo Miranda, Daniel Cristian Tega, Stella Gelli, Melissa Marcello, Giulia Allegro, Daniel Cristian Tega – con Pietro Vito Spina, presidente di giuria) è stato assegnato il premio al Miglior Cortometraggio a Projekt Baby di Johannes Pico Geertsen, perché la giuria ha particolarmente apprezzato “la varietà di temi trattati tra cui omogenitorialità, l’omofobia interiorizzata e la violenza omofobica”. È stata, inoltre, gradita “la fotografia e la sceneggiatura che con ironia tocca argomenti importanti per la comunità LGBT+”.
La menzione speciale del Concorso Cortometraggi è stata conferita a Pepitas di Alessandro Sampaoli
La giuria ha affermato: “abbiamo deciso di affidare una menzione speciale a “Pepitas” perché con brillante ironia tratta del rapporto generazionale tra nonna e nipote”.
Il Premio Cielo Festival MIX è andato a “Greta” di Armando Praça.
Il Premio Premio MIX laF a “Cassandro, The Exotico!” di Marie Losier
Il Premio Cultweek a “Rafiki” di Wanuri Kahiu.